La guerra in Ucraina giunge al 274esimo giorno. Ieri sera il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ricorda, parlando alla riunione del Consiglio di Sicurezza Onu, che “con le temperature sotto zero, milioni di persone sono senza riscaldamento, luce, acqua. Questo è un chiaro crimine contro l’umanità”.
L’approvvigionamento idrico è stato ripristinato sulla riva sinistra di Kiev e parzialmente sulla riva destra, mentre questa mattina il 70% dei residenti della capitale à ancora senza elettricità: lo ha reso noto il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko, come riporta Ukrainska Pravda.
I tecnici “hanno lavorato tutta la notte per ripristinare il supporto vitale della capitale – ha detto Klitschko -. L’approvvigionamento idrico è già stato ripristinato sulla riva sinistra della città. Sulla riva destra, prevediamo di ripristinarlo nella prima metà della giornata. Il 70% del capitale è ancora senza elettricità”. Il sindaco ha osservato che le compagnie energetiche stanno facendo ogni sforzo per ripristinare l’elettricità il prima possibile, ma ciò dipenderà dal ripristino dell’equilibrio nel sistema energetico del Paese.
Il presidente russo Vladimir Putin potrebbe usare armi chimiche in Ucraina prima di ricorrere a un confronto nucleare con la Nato se le sue truppe continueranno a perdere terreno nel Paese: lo ritengono funzionari dell’amministrazione Biden citati da Politico. Questi timori – secondo sei persone bene informate, inclusi funzionari del governo e del Pentagono – giungono mentre Washington cerca di assicurarsi che gli alleati siano preparati a un evento del genere e preme affinché nuove risorse e investimenti vengano dedicati alla produzione di sistemi di rilevamento di sostanze chimiche.
Gli Stati Uniti non dispongono di informazioni che suggeriscano l’imminenza di un simile attacco in Ucraina, sottolinea il quotidiano statunitense. In realtà, molti funzionari del Dipartimento della Difesa ritengono che i combattimenti si fermeranno durante i mesi invernali, senza che nessuna delle due parti riesca a conquistare molto terreno.
Tuttavia, nel caso di continue perdite sul campo di battaglia o di un completo collasso dell’esercito russo, alcuni alti funzionari americani ritengono che Mosca potrebbe ricorrere all’uso di armi chimiche, sottolinea Politico, comprese quelle legate all’avvelenamento di Alexei Navalny [gli agenti nervini di tipo Novichok, ndr]. Un attacco di questo tipo coinvolgerebbe sostanze chimiche facilmente occultabili, rendendo più difficile per l’Occidente puntare il dito contro Mosca, ha detto uno dei funzionari interpellati, secondo il quale la Russia potrebbe utilizzare anche agenti basati su farmaci.
Fonte: Ansa
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