Gli Stati Uniti sembrano essere perennemente nel mirino degli hacker, tanto che anche il presidente Barack Obama al termine del G7 in Germania aveva chiesto che venissero presto varate delle leggi per garantire la sicurezza informatica e aveva rinnovato il suo invito al congresso americano di inasprire le leggi già esistenti.
In queste ore l’Associated Press ha rivelato che i dati almeno 390 mila, tra ex ed attuali, dipendenti e contractor del Dipartimento per la sicurezza americana sarebbero stati violati durante un attacco hacker avvenuto circa un anno fa e appena trapelato. Secondo l’agenzia la violazione della banca dati del Dipartimento sarebbe stata scoperta nel settembre del 2014, ma mai comunicata. Dal mese di aprile e fino alle scorse settimane sono state recapitate delle lettere a tutte le potenziali vittime dell’attacco messo in atto dai pirati informatici per avvisarli.
L’ultimo attacco hacker compiuto ai danni di dipendenti del governo statunitense risale allo scorso 8 giugno quando ad essere preso di mira è stato il sito dedicato al pubblico dell’Esercito Usa. L’azione erta stata rivendicata dal “Syrian Electronc Army” cvhe nel messaggio lasciato sulla homepage della pagina weba aveva criticato il governo a stelle e strisce definendolo corrotto.
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