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“Sempreverde”, senza dimora a difesa dell’ambiente

Spazi verdi tornati a nuova vita, grazie alle cure dei senza dimora del centro polivalente “Binario 95”, nell’ambito del progetto di recupero degli spazi comuni “Sempreverde”. Un’iniziativa di integrazione e partecipazione alla vita comunitaria quella realizzata dal centro che, al tempo stesso, si propone di restituire alla fruibilità dei cittadini circa 1500 metri quadri di aiuola, finora in stato di degrado, nei pressi di Viale Pretoriano, nel pieno Municipio I di Roma. E, attraverso tale progetto, consentire a coloro che, per i motivi più diversi, sono relegati ai margini della società, di contribuire al risanamento di uno spazio comunitario, in nome della condivisione e del lavoro. Gli interventi delle “squadre” di manutenzione, composte da quattro effettivi coordinati dagli operatori di “Binario 95”, si svolgeranno per tre volte alla settimana, grazie ai mezzi e agli strumenti messi a disposizione dalla municipalizzata dei rifiuti, Ama.

Il progetto è stato avviato, con l’apposizione del primo simbolico fiore (un geranio), il 19 aprile scorso. L’obiettivo, come dichiarato non solo dai promotori ma anche dagli amministratori del primo Municipio della Capitale, è costruire una comunità che partecipi in modo attivo alla cura e alla valorizzazione del territorio: “Lo spazio ‘Sempreverde’ di Viale Pretoriano – ha spiegato Sabrina Alfonsi, Presidente del Municipio – rappresenta la sintesi del lavoro congiunto tra Binario 95, AMA e Municipio I, un progetto pilota che vede nella cura del territorio e degli spazi verdi una occasione di inclusione, di partecipazione e di formazione per gli ospiti del Centro diurno, rovesciando così il pregiudizio che lega le persone con disagio sociale e abitativo al degrado del territorio”.

Un progetto di rinascita per il verde pubblico ma anche, e soprattutto, per gli ospiti del centro che, grazie a questo piccolo grande compito, possono tornare a sperare in un reinserimento sociale. Un percorso che, attraverso la cura di spazi di comunità, (ri)diventa finalmente possibile. E, da qui, le vie di scambio e di integrazione che si aprono sono davvero infinite: in futuro, “Sempreverde” potrebbe infatti aprirsi a nuovi e partecipati progetti, anche con l’Università “Roma Tre”. Un primo ma importante passo, dunque, sulla strada di quella conoscenza reciproca che, come spesso accade, nasce dalla condivisione di una responsabilità, al di là di ogni estrazione sociale.

 

Foto di Repubblica.it

Mattia Damiani

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