Un sorriso divertito, una busta di plastica a righe bianche e azzurre, legata sopra le spalle e dietro la schiena come fosse una maglia. Sul retro, tratteggiati con un pennarello blu, un nome e un numero: Messi, 10. Così appariva, in una foto scattata nel gennaio scorso e, in breve tempo, diventata virale, il piccolo Murtaza Ahmadi, un bambino afghano di 6 anni, immortalato dal papà con indosso la sua singolare creazione. Troppo costosa, per lui, una maglia reale ma, si sa, lo spazio dei sogni e dell’immaginazione non conosce confini. E allora, anche una divisa della nazionale argentina creata con i pochi mezzi a propria disposizione, può assumere un valore immenso. Se poi, a questo, si aggiunge la preponderante capacità di comunicazione del web, ecco che il sogno riesce a tramutarsi in realtà.
E’ proprio quanto accaduto al giovanissimo fan del campione del Barcellona, Lionel Messi: la sua fotografia con l’improvvisata casacca numero 10, ha fatto il giro del mondo, correndo sui binari della rete e conquistando davvero tutti, anche lo stesso fuoriclasse, il quale aveva prontamente inviato due autentiche divise da gioco al bambino (una del Barça e una dell’Argentina), e il suo club di appartenenza. Proprio la dirigenza blaugrana, infatti, si è da subito adoperata per organizzare l’incontro tra Murtaza e il suo idolo. Ci sono voluti alcuni mesi ma, alla fine, l’occasione giusta è arrivata. Nello specifico, il soggiorno del Barça, il 13 dicembre scorso, a Doha, in Qatar, dove il club catalano era atteso dall’amichevole contro la squadra dell’Al-Ahli: il bambino, finalmente, si trova faccia a faccia con l’intera squadra spagnola e, soprattutto, con il suo eroe il quale, con un sorriso, lo prende prima per mano e poi in braccio, scattando diverse foto. Più tardi, al momento dell’ingresso in campo, il piccolo tifoso calca il prato verde dello stadio locale assieme a lui, accompagnandolo, emozionato, fino al cerchio di centrocampo.
Davvero un bel momento di sport e umanità quello avvenuto in riva al Golfo Persico: l’incontro tra la stella argentina e il piccolo afghano rappresenta una di quelle situazioni nelle quali il mondo a cinque stelle del calcio scende, per un attimo, fra coloro i quali, pur meno fortunati, non cessano di credere nei sogni. Murtaza, aiutato dalla federcalcio dell’Afghanistan e dall’ente umanitario Unhcr, ha coperto l’intera distanza fra la provincia di Ghazni, dove vive con la sua famiglia, e l’emirato qatariota (circa 3 mila chilometri), per ricevere il più bel regalo di Natale che potesse immaginare. La distanza tra sogno e realtà, a volte, può essere davvero più breve di quanto si creda.
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