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L’Europa corre verso la deflazione

L’Europa è a forte rischio deflazione. I prezzi dell’Eurozona scivolano sotto zero per la prima volta dal 2009, spingendo la Bce ad un probabile intervento a fine mese, alla prossima riunione del Consiglio direttivo nell’Eurotower. L’obiettivo è avere un’inflazione-target al 2%. Francoforte si appresta all’acquisto di titoli di Stato sul mercato secondario, per inondare di liquidità il mercato e rilanciare i consumi. Dopo mesi in cui il tasso di inflazione dell’Eurozona era prossimo allo zero, ora è sceso a -0,2% su anno. Non è sufficiente per parlare di deflazione – una diminuzione del livello generale dei prezzi che deriva dalla debolezza della domanda di beni e servizi che provoca alle aziende ricavi inferiori, tagli agli investimenti e licenziamenti – ma è un rischio che lo stesso presidente della Bce, Mario Draghi, riconosce di “non potersi escludere del tutto”.

L’Eurostat, l’istituto di statistica europeo, segnala che a incidere sulla diminuzione dei prezzi è il crollo di listino dell’energia (-6,3%). Stabili, invece, i prezzi per alimentari, alcol e tabacco e beni industriali non energetici. Secondo l’Istat, in Italia nel 2014 l’inflazione media si è attestata allo 0,2% dall’1,2% del 2013. Le statistiche raccontano che è il valore più basso dal 1959. A dicembre il carrello della spesa – il paniere dei beni acquistati con maggior frequenza – è sceso sotto quota zero, portandosi dunque in deflazione. Nello specifico, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona sono scesi su base annua del 0,2%. Colpa – dicono gli esperti – soprattutto del calo del prezzo dei carburanti: -7,5% annuo per la benzina, -9% per il diesel.

Milena Castigli

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