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Giustiziato un prete a Mosul in Iraq

L’Isis ha giustiziato un prete a Mosul. Paul Jacob era parroco in una chiesa nel quartiere orientale della città irachena e fu rapito otto mesi fa dai miliziani del Isis. La sua chiesa è stata fatta saltare in aria. In un comunicato il Califfato ha annunciato l’esecuzione del sacerdote avvenuta nel Campo di Ghazlani a sud di Mosul dove è presente un centro di addestramento dei miliziani.

Dopo la diffusione del video con la barbara esecuzione del pilota giordano, ecco un’ennesima pagina dell’orrore scritta dagli uomini del Califfato nero. L’escalation di tanto orrore è il segnale di un tentativo dell’Isis di giocare la carta della paura per tentare di fermare i raid della coalizione e l’avanzata delle forze irachene e curde proprio su Mosul, seconda città irachena per grandezza conquistata dalle milizie del califfato ormai da più di un anno.

Ormai è chiaro che la spettacolarizzazione delle esecuzioni è parte della strategia dell’Isis. L’applicazione rigorosa della sharia è fondamentale per la governance dello Stato islamico. Il ricorso sempe più massiccio all’hudud (punizioni islamiche per reati gravi) è necessario per terrorizzare le popolazioni sottomesse e costringerle a una cieca obbedienza. Così si finisce per rischiare la vita qualora non si rispettino le regole imposte dall’Isis come la partecipazione alle cinque preghiere quotidiane; il divieto di droghe, alcol e tabacco; un controllo dell’ aspetto personale, compresi gli indumenti; vietati il gioco d’azzardo, la musica non-islamica.

In questa strategia rientra la distruzione dei santuari religiosi non solo quelli di altre fedi. Come già in Mali, a Timbuctu, i fondamentalisti islamisti hanno distrutto moschee sciite e tombe di uomini giusti dell’Islam. Nei giorni scorsi l’Isis ha bruciato in Iraq libri e testi antichi considerati “impuri”. Una degenerazione dello stesso Islam delle origini al quale i fondamentalisti si richiamano. Infatti ai tempi del grande Califfato nell’Ottavo secolo, i Califfi garantivano la professione delle altre religioni a ebrei e cristiani e la scrittura con la diffusione dei testi filosofici e scientifici è stato motivo di grandezza ed spansione dell’Islam nei primi secolo.

Nel frattempo, dopo la conferma così drammatica della morte del pilota giordano, Amman ha giustiziato nella notte i terroristi detenuti nelle sue carceri. Il Re Abdallah II ha parlato senza mezzi termini di vendetta. E in passato, chi si è messo contro la Giordania, vedi Arafat e l’Olp nel settembre nero, ha pagato a caro prezzo il tentativo. Non esclusa la costituzione di una forza di terra composta da soldati di Amman e dell’Arabia saudita che potrebbe intervenire in Iraq.

Maurizio Piccirilli

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