E’ l’incognita della Maturità, ogni scuola ne sceglie una diversa. Parliamo della terza prova con la quale 500 mila studenti si cimenteranno oggi. La grande differenza rispetto ai primi due test è che la formulazione dei quesiti è rimessa completamente alla singola commissione. Non c’è dunque una traccia, una versione o un problema scelto dal Ministero.
Ogni scuola e ogni collegio giudicante è libero di scegliere le domande che vuole. Tre sono le formule previste: quesito a risposta aperta (lo studente deve trattare in modo esauriente ogni singolo argomento proposto), a risposta breve (massimo 10 righe per ogni domanda) e quiz a risposta multipla (a crocette). Quest’ultima è la forma più temuta vista la presenza di risposte tranello ma è anche quella che più si avvicina ai test d’ingresso universitari con cui i ragazzi dovranno cimentarsi fra qualche mese.
Per completare la prova agli studenti sono concesse tre ore di tempo. Un impegno dunque meno stressante da un punto di vista fisico, visto che non è paragonabile alle 6 ore previste per i primi due test. Ai maturandi oggi è richiesto anche di presentare la mappa concettuale della tesina da cui partiranno per gli orali.
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