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EMBRIONI OGM

Mettere mano alla Creazione è da sempre la grande tentazione dell’uomo. Più della conquista dello spazio, per molti versi ancora considerata impossibile e, quindi, meno affascinante. Migliaia di anni fa i primi chirurghi trattavano, con alterne fortune, ascessi e fratture ossee. Qualche secolo più tardi Leonardo illustrava dettagliatamente l’anatomia del corpo umano. Agli inizi del 19esimo secolo, infine, la scrittrice Mary Shelley scriveva il suo “Prometeo Moderno”, successivamente ribattezzato “Frankenstein”, nel quale dava voce al sogno proibito della scienza: sconfiggere la morte.

E’ la razionalità, la coscienza stessa della fine, che ci spinge a non accettare l’ineluttabile. A volte questo ci porta a progressi nel campo medico, basti pensare ai vaccini e alle terapie che hanno sensibilmente abbassato la mortalità nel mondo occidentale. In altri casi, invece, ci conduce verso zone grigie in cui il lecito e il proibito, l’etico e il cinico si fondono. Dove possiamo spingerci? Esiste un limite alla conoscenza? E, soprattutto, quale è il “male minore”? Domande che emergono ogni volta in cui ci troviamo di fronte alla bioetica, lì dove scienza, religione e morale si confrontano, neanche ci trovassimo ancora ai tempi di Galileo. E che tornano attuali nei giorni in cui la Human Fertilisation and Embryology Authority (Hfea), l’autorità britannica preposta al campo della fecondazione assistita ed embriologica, ha approvato la richiesta della scienziata Kathy Niakan di utilizzare embrioni geneticamente modificati per le sue ricerche.

L’obiettivo è nobile, sia chiaro. Gli studi del team mirano a fornire una comprensione più profonda di cosa accade nei primi momenti della vita umana. Per capire, tra le altre cose, quali fattori genetici possano incidere sui casi di aborto spontaneo. La sperimentazione, che coinvolge embrioni in vitro rimasti inutilizzati e si svolgerà presso il Francis Crick Institute di Londra, sarà eseguita attraverso una sorta di laser molecolare capace di interventi estremamente precisi sul dna. I geni saranno disattivati singolarmente per vedere quale sia la loro funzione. L’operazione comincerà su una cellula e si concluderà quando lo sviluppo ne avrà prodotte 250. In seguito l’embrione sarà distrutto. E qui sorgono i primi dubbi etici, vista la sacralità della vita. Se, insomma, professiamo che la dignità umana inizia sin dal concepimento come possiamo accettare che embrioni “in scatola” siano liberamente utilizzati per il progresso scientifico e successivamente disintegrati? E’ uno schiaffo alla vita.

La buona notizia, se così la si può definire, è che questi “embrioni ogm” non potranno essere impiantati in una donna. I mutanti, insomma, non vedranno la luce. Per il momento almeno… Il genetista Edoardo Boncinelli, intervistato dall’Agi, pur definendo “di base” la ricerca britannica ed escludendo che possa dare il via alla creazione di bambini “su misura”, non può prevedere se questa ipotesi potrà essere presa in considerazione in futuro. “Studiare per cercare di capire qualcosa non è mai sbagliato – ha spiegato – che poi un giorno la scienza ci condurrà verso la creazione di bambini geneticamente modificati non lo possiamo escludere”. E ha aggiunto: “Non possiamo sapere se questa ricerca sara’ l’inizio di qualcosa, ma prima poi qualcuno porterà avanti una ricerca che ci condurrà alla nascita di bambini ‘su misura’”.

Un po’ come avvenuto con la scissione dell’atomo, insomma. Enrico Fermi scoprì una nuove fonte di energia e non poteva immaginare che di lì a qualche anno sarebbe stata usata per radere al suolo Hiroshima e Nagasaki. Il rischio è che le scoperte di questa ricerca possano dare alla biogenetica un impulso decisivo verso la creazione di uomini a tavolino. Pratica su cui si sta lavorando in diverse parti del pianeta. Secondo un sondaggio realizzato in Cina

Lo scorso aprile in Cina un gruppo di scienziati aveva ammesso di aver iniziato dei test di manipolazione degli embrioni. L’esperimento, realizzato con una tecnica Crispr-Cas9 (guarda caso la stessa che sarà usata nel Regno unito) venne attuato su 86 embrioni con l’inserimento della proteina Cas9. Alla fine ne sono sopravvissuti 71 ma solo pochissimi presentavano il nuovo materiale genetico. Per i genetisti nei prossimi anni le tecniche di manipolazione consentiranno di manipolare il Qi fino a 60 punti in più. Lo spaventoso “Ubermensch” (letteralmente “Ultrauomo” di Nietszche) potrebbe insomma presto abbandonare la filosofia e diventare una realtà scientifica. Avviando l’umanità verso il suo tramonto.

Francesco Volpi

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