Categories: Archivio storico

Ecco le app che aiutano chi è in difficoltà. La tecnologia diventa solidale

Si chiama tecnologia solidale, ed è una branca composta da esperti in specifici settori che, quotidianamente, lavorano per migliorare la vita delle persone con bisogni speciali, tra cui: coloro che presentano una disabilità (fisica o psicologica), fasce della popolazione economicamente svantaggiate (poveri e senza tetto) e anziani. Si tratta di un tema a cui le Istituzioni hanno sempre dimostrato grande attenzione e sensibilità che ha portato, negli anni, ha riempire Google Play ed Apple store di applicazioni, per smartphone e tablet, le quali offrono alle persone un servizio unico in grado veramente di cambiare la loro vita, in meglio.

La paura è un’emozione, e come tutte le emozioni la sua funzione è quella di garantire la sopravvivenza e regolare i rapporti sociali. Per questo è importante insegnare ai bambini, fin da piccoli, a saper gestire ed affrontare la paura. Numerose sono le app che realizzano questo proposito, tra cui: Buona Notte, Dadà! rivolta ai bambini dai 3 ai 7 anni, propone tante storie interattive in cui i protagonisti sono dei piccoli e colorati supereroi, i Dadà per l’appunto. Ogni storia aiuta i bambini a sconfiggere le paure tipiche dell’età prescolare, prima fra tutti la paura del buio. È un’app a pagamento, disponibile per iOS e compatibile con iPhone, iPad, e iPod touch.

Grazie alla collaborazione tra l’Unione Radio Taxi Italia e l’Ente Nazionale Sordi è nata Taxi Sordi, l’app che aiuta le persone con problemi di udito a prenotare un taxi in modo facile e veloce. Una volta entrati nell’applicazione il sistema, attraverso geolocalizzazione, individua la posizione del cellulare e quindi dell’utente e invia la richiesta direttamente alla centrale radiotaxi. Dopo poco arriva una notifica con scritta la sigla dell’automobile, il taxi e il tempo di arrivo. È un’app gratuita e disponibile per i dispositivi Android.

Immaginario, un nuovo modo di comunicare per chi ha problemi di autismo. Il progetto è frutto del fortunato incontro tra Finger Talks, azienda che realizza applicazioni mobile a supporto dell’infanzia con bisogni educativi speciali e lo studio di logopedia Parole Tue, con sede a Milano. Si tratta di un’app che permette a tutte le persone con autismo o disabilità cognitive, con particolare attenzione ai bambini, di comunicare con genitori, educatori e terapisti attraverso l’uso delle immagini. Un modo alternativo per il bambino di mettersi in contatto con il mondo ed ovviare al problema dell’esclusione sociale.

Progettata e sviluppata da un infermiere professionista, Pilliboxie invece aiuta i più anziani a non dimenticare di prendere le pillole. Basta inserire il nome del farmaco, la posologia e il dispositivo ricorderà loro di prendere le medicine quando necessario, anche se il telefono è spento. Pillboxie al momento esiste solo per dispositivi mobile iOS

Roberta Tito

Recent Posts

Real in finale: Bayern eliminato

La vince il Madrid quando il mondo gli era caduto addosso dopo una partita stradominata.…

8 Maggio 2024

“Inter Mirifica”: l’importanza del documento a 60 anni dalla sua promulgazione

Durante il Concilio Vaticano II iniziato da Giovanni XXIII nel 1962 e portato a termine…

8 Maggio 2024

Premierato, Meloni ribadisce: “Non indietreggio”

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ribadisce la propria convinzione sulla riforma del premierato. E,…

8 Maggio 2024

Iss: “Formati 2000 operatori contro la violenza su donne e minori”

Il progetto Ipazia - Ccm 2021 ha formato oltre 2000 operatori sanitari per prevenire la…

8 Maggio 2024

Scoperti 40 quadri falsi: AI rileva Monet e Renoir contraffatti

Un'esperta d'arte - utilizzando l'intelligenza artificiale (AI) - ha scoperto che 40 quadri offerti come…

8 Maggio 2024

Ue: “Non c’è una posizione comune dei 27 sulla legittimità di Putin”

Un portavoce della Commissione Europea, esprimendosi in riguardo alle recenti elezioni in Russia, ha sottolineato…

8 Maggio 2024