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DAL 31 MARZO OBBLIGATORIA LA FATTURAZIONE ELETTRONICA (CON LA P.A.)

Da martedì 31 marzo addio fatture e bolle cartacee verso la Pubblica Amministrazione (PA). La Confederazione generale italiana dell’artigianato (Cgia) avverte che, da domani, l’emissione, la trasmissione, la conservazione e l’archiviazione delle fatture emesse dalle aziende private che lavorano per le Amministrazioni pubbliche dovranno essere effettuate esclusivamente con modalità elettronica.

L’obbligo di fatturazione elettronica era già partito il 6 giugno 2014 per tutti gli enti locali e aveva coinvolto, nello specifico, ministeri, agenzie fiscali ed enti di previdenza a livello nazionale. Il 31 marzo – ricordano dal Cgia – la fatturazione elettronica nei confronti della PA vale per tutti: scatta infatti l’obbligatorietà anche nei confronti di scuole, università, camere di commercio, aziende del servizio sanitario nazionale e autorithy indipendenti (Antitrust, Agcom, Consob, etc.).

Coloro che non dovessero rispettare questo adempimento, rischiano grosso: da martedì, infatti, le Pubbliche Amministrazioni non potranno più accettare – né pagare – le fatture ricevute in forma cartacea. Tutti i documenti dovranno necessariamente passare dal SdI, il sistema di interscambio dati gestito dall’Agenzia delle Entrate. Le amministrazioni centrali e locali devono dunque aver predisposto in tempo le strutture e la tecnologia per ricevere dai fornitori la fattura online.

L’obbligo di fatturazione elettronica nei confronti della PA porterà “alcuni miliardi di risparmi per la collettività”. Parola del direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, secondo la quale “sono attese 50 milioni di fatture in formato elettronico”. Una stima del Politecnico di Milano, ha spiegato il presidente della commissione sull’Anagrafe tributaria Giacomo Portas, “indica risparmi tra 1,7 e 2 miliardi”. Inoltre, – ha concluso Orlandi – il nuovo sistema permetterà “un recupero di evasione importante” e controlli “veloci, preventivi e non invasivi”.

Milena Castigli

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