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Dai bimbi del Congo una colletta per i terremotati

Duecentotrentotto euro e quarantatre centesimi. E’ questo l’ammontare di un bonifico arrivato a metà dicembre a favore delle popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia. La cifra, apparentemente irrisoria rispetto ai milioni raccolti dallo scorso agosto, ha un valore davvero speciale perchè a donarla non sono stati dei benestanti, ma i bambini di un villaggio del Congo.

I 238 euro hanno infatti viaggiato dal cuore dell’Africa fino all’Italia con la speranza di dare un aiuto alle persone colpite dal sisma. La raccolta fondi era iniziata la scorsa estate dopo che don Ghislain, un sacerdote cattolico congolese che conosce l’Italia per averci studiato, venne a sapere del terremoto e mostrò le immagini di Amatrice, di Accumuli e di Arquata del Tronto ai propri parrocchiani.

A Kingoué, dove opera, Don Ghislain è conosciuto da tutti: ha anche fondato l’associazione “Amici Del Congo” che da anni porta nei villaggi della regione aiuti e solidarietà. Kingoué è un distretto di trenta villaggi e quindicimila abitanti posto ai margini della foresta pluviale; lì buona parte della popolazione vive nella povertà: manca sia la luce che l’acqua corrente e nove abitanti su dieci non hanno uno stipendio, ma vanno avanti coltivando manioca, mais, ananas, oppure allevando mucche, maiali, pecore e capre.

Una delle tante zone dell’Africa dove l’economia è di pura sussistenza e si fonda su piccoli scambi commerciali o sul baratto. Ciò nonostante, da assistiti i cittadini congolesi si sono trasformati in benefattori. Il sindaco e il capo villaggio – grati dei tanti aiuti arrivati in questi anni dall’Italia tramite don Ghislain – propongono la raccolta fondi. Ogni domenica vengono raccolti dei soldi dalle varie parrocchie della zona: c’è chi può donare anche 10 euro, ma molti non arrivano neppure ai 10 centesimi. Ma quella che all’inizio sembrava un’azione disperata, grazie al coinvolgimento di numerosi villaggi, si trasforma in un piccolo “miracolo economico” africano: la raccolta si intensifica e a dicembre (dopo oltre 4 mesi di colletta domenicale) può dirsi finalmente terminata: ben 156.400 franchi congolesi, pari a 238 euro e 43 centesimi.

A Jenny Peppucci – volontaria dell’associazione e originaria dell’Umbria – viene consegnato un foglietto con il resoconto dei soldi raccolti: “Mi hanno chiamata dicendo: visto che voi fate tanto qui, vogliamo anche noi aiutarvi in questa situazione difficile per voi”, racconta la ragazza, che poi invia il resoconto al gruppo MultiSolidarietà che ha attivato diversi progetti nelle zone del terremoto.

A metà dicembre arrivano i soldi e una lettera indirizzata al presidente della Regione Umbria, firmata dal sindaco del distretto, Daniel Mouangoueya: “Ci siamo sentiti coinvolti nel lutto che tocca il vostro Paese e l’Umbria” scrive ricordando che in tanti italiani e umbri “ogni giorno realizzano numerose attività socio-umanitarie” per gli abitanti della zona. Quindi – conclude – “abbiamo deciso di organizzare una raccolta minima di denaro per manifestare la nostra solidarietà”. Subito dopo sono arrivati i 238 euro, una cifra apparentemente piccola ma che, in realtà, vale migliaia di volte il proprio valore. Grazie Kingoué, da parte di tutti gli italiani.

Milena Castigli

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