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Da Milano a Salerno gli Chef stellati regalano il pranzo di Natale ai detenuti

A pochi giorni dalla festa del Natale, i grandi Chef realizzeranno il pranzo per i detenuti di sei carceri italiane. É l’obiettivo dell’iniziativa “L’Altra Cucina – ‘Per un pranzo d’amore’“, evento giunto alla terza edizione che ha dato vita a uno speciale pranzo del 24 dicembre, coinvolgendo oltre 1500 detenuti, uomini e donne. Sei le carceri coinvolte, da Milano a Palermo, da Roma a Modena. Protagonista della tappa salernitana, Lorenzo Cuomo, lo chef stellato del ristorante “Re Maurì” di Salerno che cucinerà per i detenuti giovedì 22 dicembre.

Promossa in collaborazione con il Rinnovamento nello Spirito Santo, da Prison Fellowship Italia Onlus, oltre a Cuomo, a Milano si destreggeranno in cucina Tommaso Arrigoni, a Modena Carmine Giovinazzo, a Casal del Marmo Marco Moroni, a Palermo Pietro D’Agostino, a Rebibbia Cristina Bowerman. “Desideriamo – dicono gli organizzatori – che tutti i detenuti abbiano non appena un pranzo, ma un pranzo da re”.

“La cucina è un modo per donare qualcosa agli altri – spiega lo chef Lorenzo Cuomo, stella Michelin 2016 e 2017 -, che sia una emozione o che sia una carezza. Spero che i miei piatti possano contribuire a far trascorrere a queste persone una giornata diversa e magari a stimolare in qualcuno la voglia di dedicarsi alla cucina, come passione e, perché no, come lavoro una volta usciti dal carcere”.

“Si tratta – aggiunge Stefano Martone, direttore della casa circondariale di Fuorni – di una iniziativa molto importante alla quale abbiamo aderito con entusiasmo. Nel nostro carcere è attivo un indirizzo alberghiero grazie alla sensibilità del dirigente scolastico, il prof. Gianfranco Casaburi dell’istituto Virtuoso di Salerno. Siamo passati da tre a dieci classi ed è attiva anche una classe che è riuscita ad arrivare al quinto anno scolastico. Un bel risultato che dovrebbe portare cinque detenuti di alta sicurezza al raggiungimento di un importante attestato formativo“.

“Il nostro sogno – conclude il direttore del penitenziario – è quello di aprire una importante attività di ristorazione per il pubblico. Stiamo lavorando in questa prospettiva. Non dimentichiamo, però, anche la collaborazione, fondamentale, con la scuola Monterisi grazie alla quale si stanno portando avanti corsi di alfabetizzazione per stranieri e anche percorsi di formazione biennale successiva alla scuola dell’obbligo”.

Edith Driscoll

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