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Arabi contro Apple: “Il nuovo iPhone X discrimina le donne col velo”

L’iphone X discrimina le donne arabe che indossano il velo. E’ l’accusa che muovono gli integralisti musulmani alla società ideata da Steve Jobs, la Apple, che nei giorni scorsi ha presentato al mondo l’ultimo modello di iPhone. A scatenare la polemica sui social media del Medio Oriente è la funzione “Face ID“, ovvero il sistema di riconoscimento facciale del nuovo smartphone, dotato di uno scanner per il riconoscimento del viso 3D per sbloccare il dispositivo. Una funzione che tuttavia proprio durante la presentazione a Cupertino ha “crashato”. Ma quella che in Occidente è stata salutata come uno dei maggiori progressi in campo tecnologico, sono tante le persone di fede islamica che criticano aspramente sul web il “Face ID“, sostenendo che discriminerebbe le donne musulmane.

Contro la tradizione

Come riporta l’Adnkronos, secondo gli utenti, le donne che indossano in pubblico il “niqab”, ovvero il velo islamico che lascia scoperti soltanto gli occhi, non possono utilizzare il nuovo telefonino. In pochi minuti sono comparsi, a centinaia, post e tweet sulla questione, tanto che alcuni account hanno lanciato una campagna anti-iPhone X, con tanto di hashtag dedicato (tradotto in italiano #apple_bandisce_ilniqab), un hashtag rimasto a lungo trend topic sui social media in diversi paesi arabi.

Guerra alle donne islamiche

Per alcuni arabi, quella di Apple “è una guerra contro le donne che applicano la legge islamica“. Non solo. Un’utente da Birmingham si dice “scioccata. Volevo l’iPhone X – spiega – ma come faccio a sbloccarlo quando indosso un niqab?”. “Mia madre indossa un niqab. Dubito che possa apprezzare l’iPhone X“, evidenzia “Faisal Al Saai”‏. Tuttavia non sono mancate persone che hanno aspramente criticato la campagna anti iPhone X definendola un'”iniziativa idiota“.

Snowden: “Il Face ID sarà abusato”

Ma anche in Occidente la nuova funzione del melafonino è stata criticata negativamente. A parlare è stato Edward Snowden, ex tecnico della Cia famoso per aver rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico tenuti segreti. L’agente affida a Twitter le sue perplessità: “#Face ID ha un design robusto ma rende comune lo scanner del volto, una tecnologia che sarà sicuramente abusata”. Parole che alludono alla privacy e alla sicurezza. Di Face ID si occupano anche i siti specializzati. Ma se la tecnologia di riconoscimento del volto potrebbe essere utilizzata per identificare i terroristi sospetti, l’Aclu (l’American Civil Liberties Union) teme che i sistemi utilizzati a fini di sorveglianza potrebbero diventare sempre più invasivi nel tempo.

Edith Driscoll

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