I dati che emergono da questo rapporto sono a tratti inquietanti: il cybercrime rappresenta il 60% degli attacchi analizzati; i settori più interessati dal fenomeno sono quello governativo (26%) e i social network (12%). Il più colpito è Facebook, seguito da LinkedIn e Twitter: ai patiti di queste piattaforme appaiono messaggi che li spingono a cliccare su link “malevoli” o a fornire informazioni private; questa forma di attacco è chiamata “phishing”.
“Non sorprende che i casi di violazione della cybersecurity crescano ogni anno, insieme all’impatto finanziario che ne deriva -spiega Fabio Merello, Responsabile Cybersecurity in PwC Italia– Tuttavia, la rilevanza di tali violazioni diventa maggiore se consideriamo le modalità di individuazione e gestione di tali eventi”.
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