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A SCUOLA MEGLIO LA PENNA CHE LA TASTIERA: SCRIVERE A MANO ATTIVA IL CERVELLO

Scrivere con la penna aiuterebbe ad apprendere meglio e più velecemente rispetto all’utilizzo della tastiera di un computer. A riverlarlo è uno studio della Norwegian University of Science and Technology di Trondheim, i cui ricercatori hanno dimostrato che i soggetti che scrivono con una penna stilo usano parti del cervello differenti rispetto a quelle usate mentre si digita sulla tastiera. Scrivere a mano, infatti, attiva aree cerebrali più profonde con effetti positivi sulla memorizzazione e sull’acquisizione di nozioni.

Durante la ricerca, realizzata da Audrey van der Meer e Ruud van der Weel – già insignito di un Premio Nobel – sono stati coinvolti 20 studenti ai quali è stato chiesto di svolgere tre attività simili a quelle del famoso gioco da tavola “Pictionary”: i partecipanti hanno utilizzato due ibridi 2-in-1 Microsoft Surface Pro 4 identici, con cover con tastiera e Surface-pen, e ognuno di loro ha indossato un casco dotato di oltre 250 sensori per rilevare i dati cerebrali.

I risultati ottenuti analizzando i dati acquisiti non hanno lasciato dubbi: scrivere con la penna può facilitare lo studio e la memorizzazione. “Le informazioni senso motorie per il controllo dei movimenti della penna vengono raccolte attraverso i sensi – spiegano i ricercatori norvegesi – e proprio per questo lasciano una traccia più ampia nei percorsi tra le cellule cerebrali, producendo un’attività neurale che controlla tutti i livelli superiori di elaborazione e apprendimento cognitivi”.

Le implicazioni di questo studio potrebbero causare non pochi danni a chi in tutti questi anni ha spinto le scuole all’utilizzo di pc, lavagne elettroniche e simili tecnologie come strumento di studio: “Qualche anno fa si pensava che la penna potesse scomparire; in realtà è evidente che si tratta di uno strumento indispensabile – commenta Alexa Joyes, direttore della sezione Insegnamento & Apprendimento di Microsoft Worldwide Education -. Non dovrebbe sorprendere che l’acquisizione e l’interiorizzazione delle nozioni possano migliorare grazie a un gesto naturale come prendere appunti a mano”.

Daniele Vice

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