Tu, Signore, sei sempre quello stesso, e rimani interno sempre buono, giusto e santo; fai tutte le cose bene, giustamente e santamente; e disponi tutto con sapienza. Io però, che sono più proclive ad andare indietro che ad andare avanti, non mi mantengo sempre in un medesimo stato perché sopra di me si mutano sette tempi.
Ma subito le cose mi vanno meglio, quando a te piace e mi dai aiuto; perché tu solo senza soccorso umano puoi aiutarmi e darmi tanti vigore che io non mi muti prendendo aspetti diversi, e il mio cuore si converta unicamente a te e in te solo riposi.
E perciò, se ben sapessi rigettare da me qualunque consolazione umana (sia per acquistar la devozione, sia per il bisogno che spinge a cercarti, perché non c’è uomo che mi consoli) allora potrei con ragione sperare nella tua grazia, e rallegrarmi per dono di una nuova consolazione.
RISOLUZIONI: Risolvi di meditare sulla propria inconstanza e mutabilità per ogni vero, di rigettare qualsiasi umana consolazione e sperare unicamente nell’aiuto di Dio.
Tratto da un’antica edizione del 1800 dell’Imitazione di Cristo
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