CRAC DIVINA PROVVIDENZA, OK DALLA GIUNTA ALL’ARRESTO DI AZZOLLINI

La Giunta per le Immunità del Senato ha detto sì ai domiciliari per Antonio Azzollini, non ravvisando dunque un “fumus persecutionis” nei suoi confronti. L’arresto per l’esponente di Ncd, coinvolto nell’inchiesta sul crac della Divina Provvidenza, è stato votato da 13 senatori 13 (8 Pd, 4 M5S, e la Lega), 8 sono stati, invece, i contrari (2 di FI, 3 di Ncd, Buemi, più Ferrara di Gal). Ora la palla passa all’Aula che dovrà decidere se concedere l’autorizzazione a procedere. La Giunta ha accolto, dunque, la proposta del presidente Dario Stefano di Sel. Ieri mattina Azzollini aveva inviato al presidente Piero Grasso una lettera per annunciare le sue dimissioni da presidente della commissione Bilancio. “La commissione che ho l’onore di presiedere – ha scritto – ha bisogno di decisioni che richiedono dedizione assoluta e tempo pieno”. Pertanto, pur ribadendo “la piena convinzione della totale infondatezza dei fatti giudiziari” che lo riguardano, Azzollini ha deciso di lasciare per mettere al riparo la commissione da ogni attacco. “Ci sono momenti in cui un uomo delle istituzioni deve compiere scelte difficili ma anche necessarie – ha proseguito – e questo è uno di quei momenti”.

L’uscita di scena del senatore di Ncd, oggi a Molfetta per “assistere al funerale del vescovo”, viene accolta con messaggi di stima e solidarieta’ “trasversali”. Le sue dimissioni, ha commentato il presidente della commissione Cultura del Senato Andrea Marcucci “rappresentano un gesto di responsabilità e di alto senso delle istituzioni”. Il capogruppo di Ncd-Ap, Renato Schifani, si è detto convinto che “riuscirà a dimostrare davanti alla magistratura, nei cui confronti ha sempre manifestato rispetto e fiducia, la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati”. E “stima” e “affetto” vengono espressi da colleghi del gruppo e da molti parlamentari di centrodestra: da Laura Bianconi a Federica Chiavaroli, da Antonio D’Ali’ a Paolo Tancredi.

In attesa di individuare un nuovo presidente della commissione Bilancio, scelta che quasi sicuramente avverrà a settembre quando si dovranno confermare o meno tutte le presidenze di commissione di palazzo Madama, a sostituire Azzollini saràil vicepresidente Gian Carlo Sangalli. Ci sono molte cose da fare e una commissione cardine come la Bilancio non può fermarsi troppo a lungo, si sottolinea nella maggioranza. Tra le prime incombenze, ad esempio, ci sono i pareri da dare al ddl sulle Unioni civili questione che Sangalli spera di poter incardinare “già da domani mattina”. Il governo infatti sembra più che mai intenzionato a far arrivare il testo in Aula entro l’estate visto che il voto sulle riforme costituzionali potrebbe slittare a settembre. Soddisfatti per le dimissioni di Azzollini sono invece i senatori del M5S: “Noi le invochiamo dall’ottobre 2013”, si legge in una nota del gruppo di Palazzo Madama, da quando Azzollini “venne inquisito per l’affare del Porto di Molfetta”.