In migliaia sono scesi in strada a Tel Aviv per manifestare nella "marcia della vergogna"
Il Parlamento israeliano ha approvato una legge che limita i poteri della Polizia nei casi di presunta corruzione. Il provvedimento è stato voluto dal Primo Ministro, Benjamin Netanyahu, sospettato di corruzione in due diversi casi. Il testo prevede che la Polizia non sia autorizzata a dichiarare pubblicamente se ha raccolto elementi sufficienti per sostenere un’accusa, tenendo i cittadini all’oscuro riguardo i casi di corruzione di funzionari di alto profilo, fino a quando la procura avrà deciso se rinviare a giudizio la persona al centro delle indagini. Mordechai Kremnitzer, professore in Legge per l’Organismo Ebraico di Gerusalemme, ha affermato che "è una legge non solo inutile, ma anche dannosa, poiché non c’è logica che ipotizzi che la Polizia non fornisca una valutazione circa la bontà delle prove in casi inerenti politici o organizzazioni criminali". Corruzione e abuso d’ufficio le spade di Damocle che pendono sulla testa del Premier, mentre gli organi di stampa avanzano ipotesi di prossime dimissioni. Intanto, oltre 10.000 persone sono scese in strada a Tel Aviv per manifestare nella "marcia della vergogna", invitando il Primo Ministro Netanyahu a "tornare a casa" o "andare in prigione".
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