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Curiosity scopre su Marte “minerali trappola” per l’acqua

Su Marte, o appena sotto la su superficie, potrebbero esserci dei depositi di acqua molto salata. E’ una delle ultime scoperte di Curiosity, il rover della Nasa che da tempo sta esplorando il Pianeta Rosso. La sonda avrebbe infatti ritrovato dei “minerali-trappola” capaci di assorbire l’acqua e eventualmente farla accumulare nel terreno. Lo studio dei dati è stato effettuato da un gruppo internazionale di ricercatori, guidato da Javier Martin-Torres, dell’Istituto di Scienze di Terra di Granada e pubblicati sulla rivista Nature Geoscience. In base alle informazioni raccolte questo fenomeno sarebbe maggiore nelle regioni equatoriali del pianeta.

“Si tratta di una supposizione data dal ritrovamento di perclorati di calcio, delle ‘trappole per l’acqua‘ – ha spiegato il geologo planetario Gian Gabriele Ori, direttore della scuola Internazionale di scienze Planetarie (Irsps) dell’Università di Pescara – La presenza del minerale potrebbe, secondo i ricercatori, portare ad accumuli di acqua ‘densa’ nella parte alta della crosta”.

Secondo le ipotesi formulate dal team di ricercatori, questi particolari sali potrebbero in qualche modo intrappolare durante la notte l’umidità presente nell’atmosfera di Marte, condensandola in acqua e favorendone il passaggio nel sottosuolo attraverso i pori delle rocce. In tal modo si creerebbero sotto terra degli accumuli di “un’acqua molto salata e densa, simile a quella del Mar Morto – ha spiegato il geologo planetario – Non c’è però prova che questo fenomeno sia vero. si tratta di pura congettura”.

Tra il 2016 e il 2018 si potrebbero avere dei dati più certi in quanto sul pianeta rosso dovrebbero arrivare altre due missioni appartenenti al progetto ExoMars. Si tratta di una missione russo-europea di esplorazione marziana attualmente in sviluppo dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e dall’Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos) che prevede l’invio di un orbiter e di un dimostratore tecnologico di ingresso e discesa nel 2016, mentre nel 2018 un lander russo rilascerà sulla superficie di Marte un rover Esa.

Manuela Petrini

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Manuela Petrini
Tags: esamartenasa

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