Gaetano Micciché il nuovo presidente della Lega Serie A, eletto all'unanimità in una votazione che ha visto arrivare un consenso condiviso da tutti i 20 club membri, riuniti in Assemblea a Milano. Il presidente di Banca Imi diventa quindi il secondo numero uno della Lega dopo Maurizio Beretta (escludendo i brevi periodi commissariali di Tavecchio e Malagò), il quale era riuscito a mantenere la carica per due mandati, dal 2010 fino al 21 aprile 2017: “Devo ringraziare il presidente e mio grande amico Giovanni Malagò per questa opportunità inaspettata – ha detto Micciché nella sua conferenza di presentazione -. Mai avrei immaginato di diventare presidente della Lega. Ringrazio i presidenti per avermi votato all'unanimità. Alcuni li conosco per il mio lavoro, altri perché sono appassionato di questo sport. Sono orgoglioso ed emozionato”.
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha espresso la sua soddisfazione per la nomina del nuovo presidente, definito “un uomo di sport, una persona appassionata, competente e molto vicina al nostro mondo”. Il numero uno del Comitato olimpico ha spiegato che l'idea della sua candidatura “è nata in aereo mentre andavo in Corea: volevo una persona di spessore ma che non fosse catapultata in questo mondo. Durante i Giochi ci siamo sentiti spesso. Al mio ritorno, il giorno prima dell'assemblea informale gli ho chiesto di fare il suo nome”. Il presidente di Banca Imi, ufficialmente, si avvicenderà alla leadership della Lega proprio con Malagò, nominato commissario ad interim il 2 febbraio scorso.
“Ho sempre considerato lo sport una componente fondamentale della vita – ha detto ancora Micciché -. Tutti possono godere dello sport e il calcio è lo sport più noto in Italia, in Europa. Posso portare un contributo, assieme al CdA, che spero venga nominato il prima possibile, e al nuovo amministratore delegato, di serietà e di capacità di coinvolgere tutte le componenti. CdA, Lega, società, stakeholders come tifosi, organizzatori di eventi e via dicendo, cercando di far sì che il mondo del calcio diventi una grande realtà in cui perseguire gli interessi di tutti”. Poi una panoramica sugli obiettivi da raggiungere, fissandone sostanzialmente due: “Uno di questi è il profitto, quindi trovare le soluzioni migliori per valorizzare il calcio italiano. E poi obiettivi qualitativi: il calcio racchiude tutta la società civile italiana. Quando dico che il calcio italiano è il migliore al mondo so bene che ci sono grandissimi campioni e squadre altrove. Ma quello che abbiamo noi è unico: grandi squadre e grandi città”.
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