Grinta, coraggio e tenacia. Alex Zanardi, prossimo ai 50 anni, grazie alle sue qualità, si difende l’oro olimpico vinto 4 anni fa a Londra, nel ciclismo. Una gara, quella di Zanardi, dominata fin dall’inizio. Taglia per primo il traguardo rimontando tutti gli avversari. Una medaglia speciale, questa, che dedica a Gianmarco Tamberi, a cui manda un bacio d’incoraggiamento: “Ho tante dediche da fare per questa gara, a mia mamma che mi ha messo al mondo, a mia moglie Daniela che amo tanto, a mio figlio per cui darei la vita. Ma siccome sono ancora un ragazzino e ho tanti progetti e qualche soddisfazione ancora me la voglio togliere dedico questa medaglia a Tamberi. Sei forte e ti rifarai dalla botta che hai preso prima di Rio”. Terzo dopo 10 km, Zanardi vince in 28’36″81 sull’australiano Tripp (a 2″74) e lo statunitense Sanchez, bronzo a 14″92. “E’ stata una gara durissima, non so come ho fatto. Una faticaccia incredibile, non so cosa mi è rimasto per le prossime gare, ma intanto questa è presa. Se sei spinto solo dall’ambizione ad un certo punto ti stanchi – dice Zanardi -, occorre passione”.
Per l’ex pilota si tratta della quarta medaglia paralimpica della carriera dopo i due ori e l’argento conquistati 4 anni fa a Londra. “È proprio come il vino come dice lui, migliora invecchiando. Straordinario”, commenta il presidente del comitato paralimpico, Luca Pancalli. “Ormai non ci sono più aggettivi per definire uno come Alex. Zanardi è l’esempio dell’Italia che vorremmo, che lotta, che si sacrifica, che non molla mai”.
Anche la prima medaglia della giornata è arrivata dal ciclismo: nella categoria C1 sale sul podio Giancarlo Masini, 36 anni, che conquista un bronzo in 28’47”83. La notizia gli arriva mentre è intervistato dalla Rai e Giancarlo scoppia a piangere. “Tre anni fa ero in ospedale, in rianimazione, con una vertebra rotta. Ora sono qui e tocco il podio. Cos’è il ciclo? E’ la mia libertà, quando sono in bicicletta la mia disabilità sparisce. Io posso guardare il mondo dall’alto. Sono un’altra persona”. Un bronzo che poteva essere anche un argento, andato, invece, al canadese Wilson (28’47″34) dietro il tedesco Teube (Ger) in 27’53”93.
Undicesima medaglia paralimpica per Francesca Porcellato. La “rossa volante” ha chiuso la prova a cronometro H3 al terzo posto, recuperando nell’ultimo giro la polacca Kaluza e chiudendo con 34.20.48. Per la Porcellato è le realizzazione di un a vera e propria impresa sportiva: durante la sua carriera ha conquistato il podio in tre diverse discipline sportive (dopo atletica e fondo).
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