Ha detto no al Real Madrid per continuare a volare alto con la sua Germania. Joachim Low è un tipo pragmatico, rispettoso del suo lavoro e di quei colori che indossa con orgoglio. Non voleva tradire la causa per provare a vedere anche a Mosca l’effetto che fa. I tedeschi sono i campioni in carica con il trofeo conquistato quattro anni fa a Rio. E vogliono ribadirlo anche qui in Russia. E oggi è il grande giorno della Germania che apre la sua stagione mondiale al Luzhniki Stadium alle ore 16 italiane contro il Messico. Il sogno è il secondo titolo mondiale di fila. “La verità è che è molto difficile riuscirci – ha spiegato Low in conferenza stampa — Per ultima ci riuscì l’Italia ('34-'38), ma intanto sono passati 80 anni. Di sicuro abbiamo la stessa grande ambizione di quattro anni fa. Il livello è più alto rispetto a quattro anni fa perché tutte le più forti si sono migliorate e penso a Brasile, Spagna e Francia. Vedo più sicurezza e un gioco migliore”. E poi dritto all’obiettivo, senza nascondersi. “L’importante per noi è arrivare almeno in semifinale. E vincere”. C’è il Messico sulla strada dei tedeschi all’esordio, e Low non si fida. “Questo non è un torneo dove ci saranno 7-1, quello contro il Brasile fu per noi un risultato fantastico, oggi c’è molto più equilibrio. Il Messico ha attaccanti rapidi e veloci, credo che dovranno lavorare molto i nostri difensori. Neuer? Ho grande fiducia in lui”. Low si affiderà al consueto 4-2-3-1 che in Germania ha partorito non poche polemiche per la rinuncia a Leroy Sane, ma le giocate di Kroos e Ozil saranno fondamentali per la crescita dell’autostima della squadra. Il resto lo garantisce il pragmatismo che da sempre ha contraddistinto i tedeschi, vera macchina da guerra, soprattutto quando c’è da giocare un Mondiale. L’esordio è duro, ma la Germania sa bene come si fa a vincere. Parola di Low.
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