S. EUFEMIA DI CALCEDONIA Vergine e martire. Calcedonia (Turchia), 289 ca. – Calcedonia, 16/09/303
Proviene da una nobile famiglia che la educa alla fede cristiana.
Sotto le persecuzioni di Diocleziano, all’età di 15 anni, viene arrestata insieme a quarantanove cristiani che si rifiutano di immolare un animale come vittima a una divinità pagana.
Due le leggende sul suo martirio. La prima racconta che viene portata nell’arena di Calcedonia dove i leoni, pur uccidendola, ne mangiano solo la mano destra come per rispettare la sua santità. Secondo l’altra versione, le vengono strappati i denti mentre un carnefice le tiene il capo rovesciato indietro e poi è arsa viva sul rogo. E’ una delle martiri più venerate della Chiesa greca. Nella basilica a lei dedicata si svolge nel 451- 455 quello che è stato chiamato “il Grande concilio”, quello di Calcedonia. Le sue spoglie mortali sono venerate nella cattedrale di Rovigno d’Istria, in Croazia.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi
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