Santa Giuliana di Nicomedia, vergine e martire, nasce a Nicomedia (Turchia) nel 285 circa, muore a Nicomedia, nel 305 circa. Giuliana nasce in una famiglia pagana e, unica della famiglia ad abbracciare la fede in Dio, fin dall’infanzia frequenta di nascosto ambienti cristiani. A soli 9 anni viene promessa in sposa a un pagano di nome Eulogio, prefetto della città. All’età di 18 anni, arrivato il giorno delle nozze, Giuliana dice che sposerà Eulogio solo nel caso in cui questo si converta al Cristianesimo.
Durante le persecuzioni indette dall’imperatore Massimiano, il padre, fervente pagano, e il promesso sposo fanno imprigionare Giuliana nella speranza che abiuri la fede cristiana. Nei momenti di prigionia è tentata dal demonio: lei lo respinge percuotendolo con le catene. Tra le torture subite c’è anche quella di essere appesa per i capelli e tenuta sospesa sopra il fuoco. Alla fine viene decapitata. Le sue reliquie vengono portate a Pozzuoli, a Cuma e nel 1207 a Napoli.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi
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