Opinione

L’importanza di accompagnare adeguatamente le persone disabili che invecchiano

L’invecchiamento della popolazione e l’aumento della speranza di vita coinvolgono anche le persone con disabilità e le rispettive famiglie. E’ un fenomeno multidimensionale avente ricadute di tipo sanitario, psicologico, familiare e sociale, infrastrutturali ed economiche che richiede a tutti i soggetti deputati una riflessione approfondita e condivisa con l’obiettivo di conferire le risposte necessarie e le migliori soluzioni possibili per preservare sempre e comunque la qualità della vita delle persone coinvolte. Il mondo dell’associazionismo che tutela le persone con disabilità, da un po’ di tempo, chiede una riflessione di respiro globale su questo fenomeno ancora scarsamente dibattuto per far sì che vi sia un’azione comune e corale nell’accompagnamento delle persone con disabilità che invecchiano. Rispetto a ciò è necessario che tutti coloro che hanno potere decisionale elaborino delle risposte puntuali a questo fenomeno, nel rispetto delle persone con disabilità nonché delle famiglie delle stesse.

Indubbiamente, nel corso degli ultimi decenni, la qualità della vita è migliorata per tutti, per questo ci sono prospettive di maggior longevità per persone con disabilità. Esse hanno il diritto imprescindibile di essere tutelate maggiormente e questo impone a tutti noi un cambiamento di paradigma che deve portarci all’attuazione immediata dell’art.19 della Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità che parla di Vita indipendente ed inclusione nella società, la quale testualmente impone che “le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere; le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l’assistenza personale necessaria per consentire loro di vivere nella società e impedire che siano isolate o vittime di segregazione; i servizi e le strutture sociali destinati a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adattati ai loro bisogni”.

Sulla base di questo, tutti noi, abbiamo il dovere morale di prenderci cura delle persone con disabilità anche e soprattutto nella cosiddetta terza età, affinché si possa attuare quella cura del Creato e delle persone più fragili che Papa Francesco spesso ci ha ricordato, solo così diventeremo una società migliore.

Alda Cattelini

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