L'aria nelle città italiane è irrespirabile. Il 2017 è stato un anno da “codice rosso” a causa delle elevate concentrazioni delle polveri sottili e dell'ozono. In ben 39 capoluoghi di provincia italiani è stato superato, almeno in una stazione ufficiale di monitoraggio di tipo urbano, il limite annuale di 35 giorni per le polveri sottili con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi/metro cubo. A fotografare la situazione è il report di Legambiente “Mal'Aria 2018 – L’Europa chiama, l’Italia risponde?”.
Le prime posizioni della classifica sono tutte ad appannaggio delle città del Nord (Frosinone è la prima del Centro/Sud, al nono posto), a causa delle condizioni climatiche che hanno riacutizzato l’emergenza nelle città dell’area del bacino padano. Si salva Roma. Nella Capitale, infatti, sono stati certificati dalle stazioni di monitoraggio 26 sforamenti dei limiti imposti dalla legge alle polveri sottili, ben al di sotto dei 35 permessi dalla normativa. Su Facebook esulta l'assessore all'Ambiente, Pinuccia Montari, che però afferma: “Questo non significa certo rallegrarsi ma esaminare i dati per come sono”. E conclude: “Quando si tratta della salute dei cittadini, a partire dai più piccoli, l'Amministrazione Capitolina non si vuole limitare a generiche disponibilità a collaborare ma intende affrontare con decisione, impegno e una visione complessiva, sfide che sono epocali e globali“.
Su 39 capoluoghi, ben cinque hanno addirittura oltrepassato la soglia di 100 giorni di smog oltre i limiti: Torino (stazione Grassi) guida la classifica con il record negativo di 112 giorni di livelli di inquinamento atmosferico illegali; Cremona (Fatebenefratelli) con 105; Alessandria (D’Annunzio) con 103; Padova (Mandria) con 102 e Pavia (Minerva) con 101 giorni. Ci sono andate molto vicina anche Asti (Baussano) con 98 giorni e Milano (Senato) con le sue 97 giornate oltre il limite. Seguono Venezia (Tagliamento) 94; Frosinone (Scalo) 93; Lodi (Vignati) e Vicenza (Italia) con 90.
La Commissione Europea in questi giorni ha lanciato un ultimatum all'Italia, chiedendo al Ministro dell’Ambiente Galletti aggiornamenti sulle misure pianificate dal Bel Paese in materia di inquinamento atmosferico. In mancanza di misure concrete ci sarà il rinvio alla Corte di giustizia europea con inevitabili e salatissime multe per l’Italia.
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