Creare un gruppo di contatto permanente nel Mediterraneo per governare i flussi migratori. E’ l’obiettivo della riunione di oggi a Roma del “Gruppo di contatto Europa-Africa settentrionale” che coinvolge i ministri dell’Interno di Italia, Germania, Francia, Svizzera, Austria e Malta per l’Europa e di Tunisia, Algeria e Libia per l’Africa. Presente anche il premier libico Al Serraj, la cui partecipazione era rimasta in forse fino all’ultimo a causa dei disordini degli ultimi giorni a Tripoli, e il commissario Ue per le migrazioni Dimitri Avramopoulos. La riunione è presieduta dal Ministro dell’Interno Marco Minniti.
Per controllare e fermare i viaggi dei migranti verso l’Italia e l’Europa, la Libia – si legge ne Il Corriere della Sera – chiede all’Italia 10 navi per la ricerca e il soccorso, 10 motovedette, 4 elicotteri, 24 gommoni, 10 ambulanze, 30 jeep, 15 automobili, 30 telefoni satellitari nonché mute da sub, binocoli e bombole per ossigeno per l’equivalente di circa 800 milioni di euro.
Uno dei punti fondamentali dell’intesa riguarda la “Creazione di una sala operativa uguale a quelle che si trovano in tutti gli Stati dell’Unione e che consentono di tenere sotto controllo costantemente il tratto di Mediterraneo che separa la Libia dall’Europa, quindi dall’Italia”. Bruxelles, scrive sempre il Corriere, ha già stanziato in via d’urgenza 200 milioni di euro, ma sarà necessario attingere al Fondo per l’Africa, come promesso dai leader Ue.
Aumentano intanto gli sbarchi sulle coste italiane: dal 1° gennaio al 17 marzo le persone arrivate via barconi in Italia sono state 16.206, il 36% in più rispetto allo stesso periodo del 2016.
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