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Metro C: tra interrogativi e reperti arriva l’open-day della stazione-museo di San Giovanni

L’anello di congiunzione, lo snodo ferroviario, il punto di scambio: parecchi appellativi sono stati utilizzati per definire la fermata “San Giovanni” della linea C della metropolitana di Roma. Per il momento a fermarsi qui è unicamente la metro A: presto dovrebbe farvi tappa anche la terza, quella moderna, tecnologicamente avanzata eppure con alcuni evidenti limiti che, da qui a breve, andranno affrontati e risolti. Per il momento, però, l’attenzione è tutta concentrata sulla giornata dell’1 aprile, durante la quale la sindaca di Roma, Virginia Raggi, accoglierà i visitatori all’interno della fermata appena ultimata e realizzata come una sorta di museo sotterraneo, in cui i passeggeri-visitatori potranno spaziare con lo sguardo fra reperti, linee del tempo e pannelli esplicativi. Un progetto che, a ben vedere, non avrebbe nulla da invidiare alle stazioni delle altre grandi capitali europee. Assieme alla sindaca, l’assessore alla Città in movimento, Linda Meleo, il soprintendente speciale per il Colosseo e l’Area Archeologica Centrale di Roma, Francesco Prosperetti, l’amministratore unico Roma Metropolitane, Pasquale Cialdini, il Presidente di Metro C, Franco Cristini e l’Ad, Fabrizio Di Paola.

Viaggio nella Storia

E allora ecco che, in pieno stile open-day, la prima cittadina di Roma coglierà l’occasione per mostrare il frutto di anni di lavori, coincisi con l’allestimento di un servizio che, qualora tutto andasse come deve andare, dovrebbe cominciare a scorrere sulla linea ferrata “underground” nel prossimo autunno. Nel frattempo, vale la pena di dare un’occhiata, prima che la fretta dell’ora di punta tolga tempo e visuale: vetrate dietro le quali sono celate testimonianze della Roma che fu, con anfore, frammenti di strumenti agricoli, addirittura qualche residuo di frutto arcaico. Ventisette metri esatti sottoterra, 27 metri di “Viaggio nella Storia”, dall’antico al moderno (con il passaggio da un’epoca all’altra segnato dal cambiamento dei colori delle scritte), coniugando il fascino dei fasti degli avi assieme alla prerogativa futuristica che, almeno nelle intenzioni, caratterizza la linea C.

In attesa

Le intenzioni, appunto. L’apertura della fermata San Giovanni costituisce certamente un passo avanti ma, allo stesso modo, i nodi che hanno finora caratterizzato il look della modernissima tratta che da Pantano arriva (per ora) a Piazza Lodi, restano: primo fra tutti, l’infinito tempo d’attesa che, tra il passaggio di un treno e l’altro, risulta in media di circa un quarto d’ora. In ottica del potenziamento che, nel 2021, dovrebbe portare alla congiunzione al Colosseo con la linea B, compiere l’intero tragitto potrebbe richiedere davvero tempi biblici.

Damiano Mattana

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