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In piazza S. Pietro una stalla a cielo aperto

Piazza San Pietro si trasforma per un giorno in una stalla a cielo aperto: mucche, asini, pecore, maiali, capre, cavalli, galline e conigli delle razze più rare e curiose, salvate dal rischio di estinzione dagli allevatori italiani. Tra gli altri, anche gli animali provenienti dalle zone terremotate del Centro Italia. E' la “Giornata dell'Allevatore”, giunta alla sua XI edizione. Organizzata da Coldiretti e Associazione Italiana Allevatori (Aia), si svolge il 17 di gennaio in occasione della festa di San Antonio abate, patrono degli animali e protettore dei lavoratori delle stalle, degli armenti e delle attrezzature agricole. Tra gli stand, pellegrini, cittadini e curiosi possono trovare le mucche Pezzata Rossa e Chianina, la Pecora Merinizzata, la Capra Girgentana con le caratteristiche corna a cavaturacciolo, il maiale Appulo-Calabrese, il Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante rapido, l'Asino Ragusano, curiose varietà di conigli, oche e molte altre razze mai viste prima tutte assieme.

Alle 10:00, nella basilica vaticana, la celebrazione della Santa Messa presieduta dal cardinal Angelo Comastri; terminata la funzione, il porportato benedirà gli animali. A concludere la manifestazione, la sfilata di cavalli e cavalieri lungo via della Conciliazione alla presenza di Autorità civili e militari. 

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Coldiretti: “Necessario difendere biodiversità”

E da piazza San Pietro Coldiretti lancia l'allarme: “Nelle aree terremotate la produzione di latte è calata del 20% anche per stress, decessi e chiusura delle stalle crollate, ma le difficoltà non hanno scoraggiato la maggioranza degli allevatori che, al prezzo di mille difficoltà e sacrifici, non hanno abbandonato il territorio”. A sostenere l’allevamento, la generosità di tanti italiani con le operazioni “Adotta una mucca”, “Dona un ballone” di fieno o la riscoperta dell’antica tradizione sarda agropastorale sarda della “paradura” con la quale sono state offerte in dono mille pecore dai pastori di Coldiretti Sardegna a quelli terremotati di Cascia. Non solo: come riporta il Sir, molte persone hanno iniziato a richiedere i prodotti tipici delle aree terremotate, come la caciotta della solidarietà, spinti dall'esempio di Papa Francesco, che all'indomani del sisma ha acquistato, attraverso l’Elemosineria apostolica, pecorino di Amatrice ed altre eccellenze del territorio. Alcuni di questi prodotti sono presenti in piazza San Pietro: formaggi e latticini otenuti dal grande patrimonio di biodiversità della Fattoria Italia, dove sono allevati oltre 650 milioni tra mucche, galline, maiali, pecore, conigli, capre, bufale, cavalli e asini. La difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico ma “è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in Italy”, fa notare la Coldiretti. Per le imprese agricole è necessario “distinguersi in termini di qualità delle produzioni” per affrontare il mercato globalizzato.

redazione

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