Stavolta sembra davvero destinata ad andare a buon fine la vicenda dell'Angelo Mai, il noto palazzo del Rione Monti ormai da anni in stato di abbandono e di degrado: il Comune di Roma ha infatti pubblicato il bando di gara d'appalto che, ai vincitori, consentirà di completare l'ultima parte dei lavori di restauro finanziati, per oltre 4 milioni, con avanzo di amministrazione. L'obiettivo è lo stesso dell'epoca di Veltroni: riadattare i locali della struttura di Via degli Zingari e farne sito per l'Istituto comprensivo “Ennio Quirino Visconti”. Una mission per la quale, sette anni fa, furono spesi 9 milioni in restauri, tentando di restituire al plesso l'aspetto originario e destinarlo a uso didattico.
Lo stop ai lavori, durato anche troppo a lungo, sembra ormai destinato a essere rimosso: l'Angelo Mai tornerà a essere una scuola dopo essere stato occupato, per diverso tempo, dai ragazzi del centro sociale omonimo. Gli occupanti avevano lasciato il complesso dopo una trattativa con il Comune, al termine della quale era stato concesso ai giovani un nuovo sito, l'ex bocciofila vicina alle Terme di Caracalla. La soluzione dell'Angelo Mai consentirebbe alla scuola Visconti di tamponare le emergenze dovute al dislocamento dell'istituto in tre plessi differenti: questo anche se, negli anni, le ipotesi avanzate sulla destinazione della struttura sono state le più disparate. L'urgenza, fino a oggi, è stata la ripresa dei lavori, accantonati senza motivazione apparente nonostante il già corposo investimento effettuato per il restauro.
Attorno ai primi anni 2000, l'edificio sembrava destinato alla vendita ma, all'ultimo momento, l'allora sindaco Walter Veltroni ne bloccò la cessione: era il 2006 quando la giunta comunale stabilì la futura adattabilità dell'edificio, indicandolo come sede di una scuola media. Dopo i primi due lotti di lavori, la parte architettonica, l'ultima, ha latitato fino a oggi: saranno probabilmente decisivi i 4 milioni stanziati per restituire all'Angelo Mai un aspetto dignitoso e, nello specifico, eseguire “lavori di restauro, risanamento conservativo, manutenzione straordinaria e adeguamento alle normative vigenti”, andando finalmente a completare un'opera di rimessa in sesto avviata ormai due sindaci fa. Il prossimo 6 marzo si procederà all'apertura delle buste: solo allora si conoscerà, in modo defintiivo, chi si occuperà della (ri)trasformazione del disastrato Angelo Mai in un nuovo edificio scolastico.
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