Ancora una serata in Procura per la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Stavolta, però, la prima cittadina si è recata dal pg Giuseppe Pignatone per depositare un esposto relativo a presunte anomalie che sarebbero state riscontrate dallo staff capitolino su alcune aziende partecipate. Stando a quanto appreso finora, i sospetti della sindaca riguarderebbero l’operato delle amministrazioni precedenti a quella pentastellata: nello specifico, si tratterebbe del dissesto dell’ente previdenziale Ipa, commissariato nel mese di maggio dopo il riscontro da parte di una presunta cattiva gestione da parte dei dirigenti della partecipata. Assieme a Pignatone, la sindaca ha conferito con l’aggiunto Rodolfo Maria Sabelli, incaricato di svolgere indagini sui reati tributari, intrattenendosi a Piazzale Clodio per un’ora e mezza circa.
A seguito dell’esposto di Raggi, verrà aperto un fascicolo contro ignoti per far luce sulla gestione passata dell’Ipa e tentare di chiarire questo nuovo fronte d’inchiesta legato alle precedenti amministrazioni capitoline. A maggio, era stata proprio la sindaca a sciogliere lo staff del consiglio d’amministrazione dell’azienda, nominando un commissario con mandato di un anno. Una scelta che, a quanto pare, è stata dettata proprio dal riscontro di presunte anomalie di carattere tributario, riguardanti principalmente appalti ritenuti sospetti e accessi al credito. Una situazione in divenire che dovrà essere affrontata nel corso di una nuova indagine per capire cosa ci sia dietro le irregolarità denunciate dalla prima cittadina nel suo dossier.
Nel frattempo, in Campidoglio è in corso la caccia all’assessore, con ben due settori rimasti vuoti dopo la remissione delle deleghe al Patrimonio e alla Casa da parte di Andrea Mazzillo, rimasto come responsabile al Bilancio. I nomi caldi, in questo momento, sono quelli di Margherita Gatta e Rosalba Castiglione (le deleghe di Mazzillo andrebbero a quest’ultima, con la prima destinata ai lavori pubblici), con le quali si andrebbero a coprire le cosiddette “quote rosa”. D’altronde, anche la permanenza di Mazzillo, al netto dell’intesa raggiunta nel consiglio di giunta di due giorni fa, potrebbe non prolungarsi più di tanto, per sua volontà o per quella dei vertici M5S. Uno stallo che, al momento, rende incerto il futuro dell’assessore il quale, nonostante le dichiarazioni di percorrenza di una linea parallela a quella della sindaca, si ritrova ora incastonato in un clima di poca fiducia che, alla fine, potrebbe portare al terzo avvicendamento al Bilancio in poco più di un anno di amministrazione.
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