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Virus, in Usa 1.997 morti in 24 ore, proteste per il lockdown

Altri 1.997 morti legati al Covid-19 negli Stati Uniti in 24 ore. Lo ha reso noto la Johns Hopkins University. Il totale dei decessi nel Paese è salito a quota 40.661. Il numero dei nuovi decessi è leggermente superiore al bilancio del giorno precedente, quando si erano registrate 1.891 vittime. Oltre 69 mila, invece, finora i guariti.

Proteste

Il presidente Donald Trump parla di “costanti progressi nella guerra alla malattia”. Oggi si collegherà con i governatori, mentre proseguono le proteste contro il lockdown in diversi Stati tra cui quello di Washington, dopo i cortei di sabato ad Austin, Annapolis e Indianapolis. La manifestazione più numerosa si è svolta a Olympia, capitale dello stato di Washington, dove 2.500 persone sono scese in piazza con bandiere Usa e cartelli inneggianti alla riapertura. Gran parte dei partecipanti era senza mascherina e non ha rispettato il distanziamento sociale. Alcune centinaia di persone si sono invece radunate a Denver, in Colorado, e a Nashville, in Tennessee. In questo caso si è trattato comunque di proteste di piccole minoranze.

New York

A New York nelle ultime 24 ore ci sono stati 507 morti contro i 540 del giorno precedente, e 1.384 nuovi ricoveri contro i 1.915 del giorno prima (in totale sono 16.213). “Tutte le indicazioni sono che siamo in una fase discendente, ma la strada è ancora lunga”, ha detto il governatore di New York Andrew Cuomo, sottolineando che è la prima volta che la curva della pandemia di coronavirus scende. Parlando dal Feinstein Institute for Medical Research, Cuomo ha elencato una serie di dati che lasciano ben sperare. “Il tasso totale di ricoveri è ancora sceso nello Stato di New York, sono 16 mila” rispetto ai 18 mila registrati nei giorni scorsi. “Se questi dati tengono e questo trend viene confermato – ha sottolineato il governatore – abbiamo passato il punto più alto e gli indicatori a questo punto dicono che siamo nella fase della discesa. Se questa discesa continuerà o meno dipende da quello che facciamo, ma al momento siamo nella fase della discesa”.

Cnn in rivolta

Da alcuni giorni la Cnn ha cominciato a non trasmettere la prima parte della lunga diretta del briefing quotidiano di Donald Trump sull’emergenza coronavirus, quello in cui parla senza contradditorio illustrando dati e tendenze riguardanti la crisi. Un briefing che molti media – spiega Ansa – criticano come propaganda politica. La Cnn accende i riflettori sull’ex tycoon solo quando comincia il botta e risposta con i reporter, che sono in grado di muovere obiezioni e contestazioni al Presidente Usa.

Milena Castigli

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