Si è chiusa ieri la 77esima mostra del Cinema di Venezia. Vince il film americano-western Nomadland di Chloé Zhao. Tutti gli altri premi vanno a pellicole straniere. Unico italiano sul podio è il nostro Pierfrancesco Favino che vince la Coppa Volpi per la sua interpretazione nel Padrenostro di Claudio Noce. Leone d’argento per la miglior regia a Kurosawa per il film Spy no Tsuma (Giappone). Gran premio della Giuria a Nuevo Orden di Michel Franco (Messico, Francia). Coppa Volpi al femminile a Vanessa Kirby per il film Pieces of a Woman (Canada, Ungheria). Premio speciale al film di Konchalovsky (Russia), miglior sceneggiatura a Tahmane per The Disciple (India), premio Mastroianni per miglior giovane attore a Rouhollah Zamani, premio Orizzonti per miglior film a The Wastland di Barhami (Iran). Infine Premio Leone del Futuro a Listen di Ana Rocha de Sousa (Regno Unito, Portogallo).
Stamattina Venezia dormiente e stanca dalle fatiche di una mostra che è stata il primo miracolo cinematografico dell’era Covid-19, si è svegliata tra gli scontenti di chi ha visto poco premiata la Nazione ospitante. Le parole dure dell’ad di Rai Cinema Paolo del Brocco, che non ha gradito soprattutto l’esclusione dal palmares di Notturno di Gianfranco Rosi, non sono piaciute al Presidente del Festival Alberto Barbera. Per il quale (fonte Ansa.it), è la solita storia che si ripete, tutti i verdetti di tutte le giurie al mondo fanno discutere. Luchino Visconti non fu mai premiato a Venezia.
Dalla giuria si fa sentire la voce di Cate Blanchett che spiega: “Io e i miei colleghi avremmo voluto istituire un altro premio speciale per premiare Rosi e il suo Notturno. Siamo molto dispiaciuti. Tutti noi della giuria abbiamo rispetto profondo per il modo di fare cinema di Rosi. Escluderlo è stato difficile“. Così la Presidente ha giustificato la decisione della Giuria. Barbera specifica anche che non si possono fare illazioni sul giurato italiano, lo Scrittore Nicola Lagioia, che non avrebbe difeso con vigore le pellicole italiane e conclude: “Quando del Brocco farà parte della giuria vedremo”.
Intanto Lido di Venezia vince la partita sul Coronavirus uno a zero. È andato tutto bene grazie anche alle ingenti risorse messe in campo dagli organizzatori per contrastare il pericolo di un focolaio che avrebbe affossato il Festival e sarebbe stato un durissimo colpo per tutta la ripresa del Cinema in Italia. Sono stati spesi circa due milioni di euro, per un totale complessivo di 14 milioni, rispetto ai 12 previsti. Gli accrediti sono stati 5500 e le presenze in sala sono state inferiori al 40% rispetto all’anno precedente. Tutto sommato niente male. Venezia ha davvero vinto il Leone d’oro anti Covid-19.
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