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Vaccini, la previsione di Arcuri: “Via a metà gennaio”

Vaccini a partire dalla metà del prossimo mese. E’ la promessa del commissario all’Emergenza, Domenico Arcuri, che in conferenza stampa annuncia l’imminente inizio della campagna vaccinale anche in Italia. “Stiamo lavorando senza sosta perché la vaccinazione inizi da metà gennaio”. E, come previsto, la precedenza verrà data alle categorie a rischio: operatori sanitari, personale e ospiti delle Rsa. A ogni modo, precisa Arcuri, “i numeri delle persone da vaccinare nelle diverse regioni saranno perfezionati in queste ore”.

Arcuri: “Luce in fondo al tunnel”

Secondo il commissario Arcuri, “la luce in fondo al tunnel comincia ad intraversi. Le Regioni, il governo, i Comuni stanno lavorando senza sosta per l’inizio della campagna di vaccinazione di massa che la nostra generazione, e non solo, ricorderà con più forza”. Proprio sui vaccini, spiega, “abbiamo condiviso nei giorni scorsi con il primo produttore del vaccino le modalità di ricezione e somministrazione delle prime dosi”. Attese, nelle migliori previsioni, “1 milione e 800 mila” dosi per gli italiani “a partire dalla metà di gennaio”.

Sempre in merito alla campagna vaccinale, precisa il commissario, “abbiamo provveduto anche agli accordi per gli accessori necessari come le siringhe. Abbiamo anche fatto la call per 3 mila medici e 12mila infermieri per darci una mano in queste primule che saranno nelle piazze italiane”.

Un fiore contro il buio

Primule, sì. Sarà questo il simbolo della campagna che cercherà di incoraggiare gli italiani a sottoporsi al vaccino anti-Covid. Tanto che lo slogan coniato è “L’Italia rinasce con un fiore“. Anche i luoghi dove potranno essere effettuate le vaccinazioni, i padiglioni predisposti per accogliere i cittadini, avranno la forma di un fiore. “Un regalo generoso e stupendo” dell’architetto Stefano Boeri. Che spiega: “Come dei fiori queste strutture sbocceranno nelle città italiane e si alimenteranno con la luce del sole e daranno, mi auguro, un senso di grande serenità e fiducia”.

“Una primula per uscire dal buio”, la definisce il commissario Arcuri. Secondo il quale, nonostante i numeri siano ancora gravi, “abbiamo dato prova di un grande senso di comunità di fronte a una tragedia imprevedibile. Auspico che questa comunità possa ritrovarsi attorno a questo simbolo di rinascita. Un simbolo semplice ma potente.  Alla fine di questa tragedia ci ricorderemo non solo delle facce cupe e delle persone addolorate, che non dovremo dimenticare mai, ma ci ricorderemo anche di un fiore”.

Mattia Damiani

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