Tulsa risale a un paio di giorni fa ma, ora che tocca a Joe Biden, appare già cosa vecchia. Il flop Di Donald Trump è recente e, in qualche modo, fa ancora male anche perché rischia di dover ancora assestare il colpo peggiore. Lo ha capito l’ex vicepresidente degli Stati Uniti che, nella corsa ormai allo sprint per togliere il “vice” dalla più alta nomina ricevuta, si affida a chi quella carica l’ha ricoperta nei giorni in cui il suo ufficio era il secondo. Sceglie Barack Obama, Joe Biden, con il quale apparirà per una raccolta fondi virtuale. Una mossa astuta, in un momento in cui l’avversario arranca fra i posti vuoti di Tulsa e scivola sull’emergenza coronavirus. Un asso giocato forse presto ma che potrebbe garantire una legittimazione non da poco in termini di sondaggi.
“Raggiungerò il mio amico Joe per parlare di tutto ciò che è in gioco in queste elezioni”. E in gioco c’è parecchio alla luce degli ultimi avvenimenti. Anche se in realtà, il suo endorsement Obama lo ha fatto solo recentemente, dopo aver lasciato per mesi i dubbi sull’effettivo supporto che avrebbe fornito al suo antico vice, con il quale ha condiviso un’esperienza di ben otto anni alla Casa Bianca. Lo scatto finale lo vedrà protagonista, con un ruolo di garante che tutto andrà come deve andare. Di sicuro una buona mossa, segno che in campagna elettorale i colpi non si risparmiano e le carte buone si giocano subito. Certo, i risultati dell’all-in li daranno solo i sondaggi ma, vista l’aria che tira sul lato repubblicano e i sondaggi pre-Tulsa, la fase estiva sembra sorridere più al candidato in pectore dem.
A proposito di Biden, una variabile decisiva resta in piedi: chi sarà il vice, anzi, la vice, non è ancora stato deciso. Eppure i tempi iniziano a richiederlo, sia per la relativa vicinanza della convention democratica in cui riceverà l’investitura ufficiale di candidato, sia per capire quale corrente seguirà la sua corsa. Il ventaglio della scelta è molto ampio: in ballo anche qualche ex candidata (a marzo Biden disse che avrebbe scelto una donna) delle primarie come Kamala Harris, al momento data per favorita. Ma anche Elizabeth Warren, non esattamente il profilo pensato da Biden ma comunque in lizza vista l’iniziale fiducia concessa dagli elettori nelle prime fasi delle primarie. L’unica, forse, con un vero e proprio valore aggiunto in termini di proposte politiche. Non sembra tuttavia il nome più indicato: Val Demings forse, o la senatrice Tammy Duckworth, decorata di guerra. Poi c’è la suggestione Michelle Obama. Il jolly del mazzo che in molti si augurano venga pescato.
Prima il vertice europeo con i sindacati, poi il Consiglio dei ministri con le misure…
Beato Benedetto da Urbino, sacerdote cappuccino Urbino, 13/09/1560-Fossombrone (Pesaro e Urbino), 30/04/1625 Marco Passionei proviene…
Povertà e benessere. L'Italia tagliata in due. I contribuenti più ricchi sono in Lombardia (27.890 euro)…
Gli hospice come luoghi di salvaguardia della sacralità della vita. Papa Francesco ne riconosce e…
Il 30 aprile del 1975 truppe nordvietnamite e Vietcong, appoggiate da un centinaio di carri…
L'intelligenza artificiale sta emergendo come una delle tecnologie più promettenti e rivoluzionarie, con il potenziale…
Questo sito utilizza i cookies per migliorare l'esperienza dell'utente
Altre informazioni