Circa cinquanta corpi su un tratto di 6 chilometri lungo la strada che conduce alla città di Kiev. Un nuovo orrore sulla via che porta alla capitale dell’Ucraina, denunciato all’Ansa dal capo del villaggio di Buzova, Taras Didich. L’atroce scoperta sarebbe stata effettuata il 31 marzo scorso e, stando al racconto del testimone, altre 60 persone mancherebbero all’appello. Le parole dell’uomo sono state raccolte in una stazione di servizio, nella quale sono stati rinvenuti due corpi. Alcuni cadaveri sono stati individuati e recuperati negli ultimi giorni, per essere trasportati in ospedale o in obitorio. Un certo numero di questi sarebbero stati rinvenuti dagli stessi parenti. Tutti avrebbero segni di colpi di fucile e sarebbero stati abbandonati in strada per almeno una decina di giorni.
Dopo gli orrori di Bucha e Borodyanka, dall’Ucraina viene segnalata la presenza di nuovi possibili crimini di guerra. Nei giorni scorsi, Kiev aveva accusato la Russia di aver eseguito dei veri e propri eccidi della popolazione civile, invitando le Nazioni Unite a intraprendere delle nuove azioni contro Mosca. In un’intervista rilasciata all’Ap, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a ribadire, riferendosi ai russi, che “nessuno vuole negoziare con una persona o con persone che hanno torturato la nostra nazione. Questo è comprensibile. Come uomo, come padre, lo capisco molto bene”. Tuttavia, Zelensky ha spiegato di non voler “perdere le opportunità, se le abbiamo, di una soluzione diplomatica… Noi dobbiamo combattere, combattere per la vita. Non puoi combattere per la polvere quando non c’è nulla e non ci sono persone. Per questo è importante mettere fine a questa guerra”.
Sui presunti crimini di guerra commessi dalla Russia è intervenuta a Sky News anche il procuratore generale Irina Venediktova, secondo la quale “la Russia ha commesso crimini di guerra in tutta l’Ucraina… Complessivamente si contano 1.222 morti solo nella regione di Kiev. Naturalmente, ciò che abbiamo visto sul campo in tutte le regioni dell’Ucraina sono crimini di guerra, crimini contro l’umanità e faremo di tutto per perseguirli“. Nel frattempo, il governatore dell’oblast di Dnipropetrovsk ha riferito di un bombardamento dell’esercito russo che ha colpito l’aeroporto cittadino. Il quale, secondo quanto riferito “è stato completamente distrutto”.
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