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TRAFFICO DI ESSERE UMANI, LE NOVITA’ DELLA MISSIONE SOPHIA

I ministri degli esteri dell’Unione Europea hanno prolungato per un anno l’operazione Sophia contro i trafficanti di esseri umani del Mediterraneo e aggiunto alla missione due compiti chiave per la stabilizzazione della Libia: addestrare guardia costiera e marina del governo di unità nazionale e contribuire a far rispettare l’embargo delle armi per frenare i rifornimenti alle milizie dell’Isis, come previsto dalla Risoluzione 2292 approvata all’unanimità dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, e per il quale saranno definite precise regole di ingaggio.

Il comando della missione navale europea, formalmente denominata EuNavFor Med, resta basato a Roma e affidato all’ammiraglio Enrico Credendino. Che per l’addestramento della guardia costiera libica prevede tre fasi successive. Alla prima parteciperà un primo gruppo di 100 tra ufficiali e sottufficiali libici, selezionati dal governo di unità nazionale, con un addestramento di base per un periodo di 14 settimane a bordo di una nave della missione Sophia in acque internazionali appositamente dedicata. Nella seconda fase è previsto l’addestramento a terra, in “un paese membro o in un paese terzo” senza escludere la possibilità di operare anche in Libia.

Nella terza fase si passerà invece all’addestramento operativo avanzato, a bordo dei mezzi libici. Fonti militari europee specificano, a tale proposito, che una volta completate le prime due fasi l’Italia dovrebbe sbloccare la consegna delle dieci motovedette bloccata nel 2011 (da allora sei sono ferme in Tunisia). Con l’estensione del mandato si espanderà a est il raggio operativo della missione, che – pur restando al di fuori delle 12 miglia della acque territoriali – si amplierà ad est a comprendere quasi tutta l’ampiezza della costa libica, fino almeno a Derna, a est di Bengasi.

Per la nuova missione serviranno anche più mezzi. Ai primi di luglio si terrà la conferenza per la cosiddetta “force generation”. Attualmente la missione ha a disposizione cinque navi e tre elicotteri e quattro aerei. Il comando prevede di arrivare a sette fregate oltre alla nave comando (nei mesi scorsi la portaerei “Cavour” ammiraglia della Marina italiana, alla quale è da poco subentrata la ‘Garibaldi’) e alla nave anfibia per l’addestramento della guardia costiera libica. Lanciata formalmente il 22 giugno 2015 e passata alla fase pienamente operativa a ottobre 2015, l’Operazione Sophia in un anno di attività ha “salvato quasi 16mila vite”, ha portato all’arresto di 71 sospetti trafficanti e “neutralizzato” 139 barche esercitando quello che i militari definiscono “effetto deterrenza” sugli scafisti che “hanno perso la capacità di operare nelle acque internazionali”.

Francesco Volpi

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