Primo piano

Sprofondo bianconero

Doveva vincere per rimettersi in corsa per la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta, ed invece la Juventus si è complicata la vita da sola, perdendo di brutto ad Haifa contro il modesto Maccabi Haifa che ne ha fatti due, ha centrato un legno, ha tenuto il campo con grande autorità e schiantato i bianconeri. Che adesso sono ultimi nel girone insieme agli israeliani con solo tre punti. La Champions adesso è legata ad un sottilissimo filo nelle ultime due partite, a Lisbona contro il Benfica e a Torino contro il Psg. Servirà un miracolo sportivo per andare avanti in Champions.

Primo tempo da incubo: 2-0 Maccabi

Un primo tempo da incubo per la Juventus che ad Haifa all’intervallo è sotto di due gol. Si gioca in un inferno, con il Maccabi, finora zero punti nel girone, che si veste da Real Madrid, macina gioco che i bianconeri non riescono ad arginare. E dopo appena sette minuti, gli israeliani mettono la testa avanti. Errore clamoroso di posizionamento di Alex Sandro, Rugani prova a chiudere su Atzili che corregge con la schiena il centro di Cornud con una traiettoria che bella Szczesny: 1-0 Maccabi. La Juve va in bambola, non riparte e il maccabi sente l’odore del sangue e affonda. Chery centra la traversa, mentre in campo c’è solo il Maccabi, mentre Allegri comincia a perdere la pazienza provando a scuotere i suoi. Si ferma Di Maria per un problema al flessore e dentro Milik, ma la musica non cambia. Il Maccabi continua a pressare alto, Juve impalpabile, male dietro, penosa in mezzo dove Rabiot e Paredes passeggiano, inconcludente davanti. Il Maccabi sfiora due volte il raddoppio con Atzili e Pierrot. Juve che osserva passivamente. E al tramonto della prima frazione, arriva il raddoppio israeliano, ancora con Atzili, capocannoniere del campionato israeiano con una rasoiata sul primo palo con Alex Sandro che pensa di stare al cinema e guarda da distanza ravvicinatissima il centravanti di casa mettere dentro: 2-0. Juve semplicemente penosa, anche se prima dell’intervallo ha l’occasione per riaprirla, con il portiere di casa che smanaccia sul colpo di testa di Vlahovic e Milik che non riesce nel tap-in.

La Juve non sfonda e adesso rischia

Cornud manda giù Cuadrado in area, ma lo spagnolo Antonio Mateu Lahoz, lascia correre. Era rigore. Allegri inserisce Kean per Danilo e si gioca il tutto per tutto con uno spregiudicato 4-2-4, ma la Juve ha nulla da perdere, mentre il collega Bakhar si chiude a difesa del risultato. Dentro anche Soulè per Alex Sandro. Quindici alla fine, alla Juve serve un miracolo sportivo per riprendere i pur modesti israeliani. Che invece continuano ad attaccare e a mettere pressione ai bianconeri che non riescono a produrre la benché miima azione per provare a riaprirla. Il Maccabi copre benissimo tutte le zone del campo, maglie biancoverdi ovunque, quasi giocassero in ventidue contro undici. Juve impalpabile, mentre il cronometro continua inesorabilmente a scorrere. I bianconeri ci provano, ma il pallone scotta, le idee sono annebbiate, manca qualità nei passaggi. Cosa che invece riesce bene agli israeliani. Ci prova Cuadrado con la forza della disperazione, ma non è aria. Come il disperato assalto finale nei quattro di recupero. Troppo tardi, vince il Maccabi, la Juve stasera è stata semplicemente inguardabile e ha fatto nulla per meritarsi una serata di gloria. Per la Juve è notte fonda, e adesso il futuro in Champions è ancora più incerto.

Massimo Ciccognani

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