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Sinner, altra perla: suo l’Atp di Rotterdam

Jannik Sinner non lascia nemmeno le briciole. Con un’altra prestazione super, batte ancora De Minaur, come nell’atto finale della Davis, e si aggiudica l’Atp 500 di Rotterdam. Tutto bello, nonostante l’ottima opposizione dell’australiano, con la ciliegina finale del posto numero 3 del ranking ormai assicurato, con record annesso per quel che riguarda i tennisti italiani dall’introduzione della graduatoria. Una vittoria bella per come è stata costruita nei match precedenti ma anche per come è arrivata, domando un avversario che, a tratti, ha messo in larga difficoltà il campione in carica dell’Australian Open. De Minaur riesce a centrare il break in entrambi i set che hanno deciso la finale, non riuscendo però ad assestare il colpo finale. E alla fine, con un perentorio 7-5, 6-4, Sinner scaccia i pensieri prendendosi pesce e piatto.

Sinner doma De Minaur

Col trionfo di Rotterdam Sinner fa 12. Dodici successi in carriera, impreziositi da una Coppa Davis e da un titolo slam che, nel tennis maschile italiano, mancava da una vita. L’altoatesino si dà poi ragione da solo, facendo capire con la vittoria in terra olandese perché fosse importante restare concentrato e rifiutare qualche invito, come quello al Festival di Sanremo. Anche perché, per aver ragione di un De Minaur così, un allenamento serio era d’obbligo. L’australiano parte come Sinner, aggressivo e determinato. Ne viene fuori un equilibrio sostanziale per tutto il primo set, con un 2-2 provvisorio e un allungo parziale sul 4-2 per il campione italiano. De Minaur lo tiene a freno, trova il contro-break sul 5-4 e la parità, annullando quattro set point. Bravo Jannik a non farsi scoraggiare, ora come contro Medvedev, riportandosi in vantaggio e aggiudicandosi il set.

Secondo set sulla falsa riga del primo, con Sinner che fatica a scrollarsi di dosso l’australiano, bravissimo a non far scappare l’altoatesino, mantenendosi sempre a contatto. Sul 3-3, Sinner ruba la battuta e stavolta scappa, riuscendo a venire a capo di un match complicato ma chiuso con un premio corposo. Oltre che con la sensazione che il bello debba ancora venire.

redazione

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