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Scuole chiuse in Puglia, il Tar sospende l’ordinanza

Il Tar della Puglia ha accolto la richiesta di sospensione dell’ordinanza emessa dal governatore Michele Emiliano, che aveva disposto l’interruzione della didattica in presenza per tutti i livelli d’istruzione scolastica. Una decisione che arriva a seguito delle nuove disposizioni contenute nel Dpcm di novembre, nel quale la regione Puglia rientra assegnata alla fascia arancione (a media criticità). Una categorizzazione che “prevede la didattica in presenza nelle scuole elementari”. La motivazione ufficiale del Tar stabilisce proprio che “l’ordinanza interferisce, in modo non coerente, con l’organizzazione differenziata dei servizi scolastici disposta dal sopravvenuto DPCM 3 novembre 2020″.

Puglia, la decisione del Tar

Il ricorso era stato presentato dal Codacons, assieme a una rappresentanza di genitori. E la decisione dei giudici giunge in una fase in cui la giunta regionale lavorava a una nuova ordinanza (prevista per il 9 novembre). La quale, ora, dovrà necessariamente tener conto della decisione del Tribunale. Da cui, inoltre, viene indicata un’altra variabile di particolare rilevanza. Secondo i giudici, infatti, “in Puglia molte scuole e molti studenti non sono sufficientemente attrezzati per la didattica digitale a distanza”. E questo, spiegano, “si traduce in una sostanziale interruzione delle attività didattiche e dei servizi all’utenza scolastica”. Un’istanza avanzata anche da coloro che avevano inoltrato ricorso, lamentando proprio la complicata gestione di una didattica interamente a distanza.

Attivazione immediata

Un dato rilevante, specie per la presenza della regione nella cosiddetta “zona arancione”. E, quindi, col conseguente rischio potenziale di poter accedere alla fase di maggior rischio. Un’eventualità che imporrebbe un adeguamento sostanziale della didattica a distanza. Rilevamento effettuato dallo stesso Tar che, preso atto del “profilo di inadeguatezza del sistema scolastico pugliese”, invita la Regione “ad attivare subito la Dad costituisce ragione di urgenza per disporre la misura cautelare”

Damiano Mattana

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