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Raid su Rafah: “Colpiti obiettivi civili”

Alcuni attacchi israeliani si sono concentrati nella zona di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo quanto riferito da Al Jazeera, sarebbero stati colpiti obiettivi civili, portando alla morte di almeno 25 persone. Quattro delle quali, stando alla Mezzaluna Rossa palestinese, nell’attacco contro un edificio residenziale. Intanto Israele ribadisce: “Non entrare a Rafah significherebbe perdere la guerra”.

Raid su Rafah: 25 morti

Al Jazeera afferma che 25 persone sono morte e altre decine rimaste ferite in un bombardamento israeliano che ha colpito in queste ore un edificio residenziale a est di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. La Mezzaluna rossa palestinese afferma che quattro persone sono rimaste uccise e otto ferite a seguito di un bombardamento israeliano che ha colpito ieri pomeriggio una casa nel quartiere al-Hakr di Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Al Jazeera e l’agenzia di stampa palestinese Wafa affermano che un ragazzo di 19 anni è stato ucciso ieri sera con un colpo d’arma da fuoco alla testa da soldati israeliani mentre era a bordo di un veicolo a Kharb al-Lahm, in Cisgiordania.

Gallant: “Più operazioni a Gaza, più vicino l’accordo”

“L’approfondimento delle operazioni a Gaza ci porta più vicini ad un accordo realistico per il ritorno degli ostaggi“. Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant parlando al Direttorato dell’intelligence. “Siamo entrati nel cuore dei più sensibili luoghi di Hamas e – ha aggiunto – stiamo usando la loro intelligence contro di loro”.

Offensiva a Rafah, la posizione di Netanyahu

In un estratto di un’intervista alla Abc che sarà trasmessa oggi, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu respinge le richieste a Israele di evitare un’offensiva militare a Rafah: “Coloro che dicono che in nessun caso dovremmo entrare a Rafah ci stanno sostanzialmente dicendo di perdere la guerra. Tenete Hamas lì”, ha dichiarato. Lo riportano i media israeliani. “Prenderemo i restanti battaglioni terroristici di Hamas a Rafah, che è l’ultimo bastione”, ha aggiunto Netanyahu. La città più meridionale di Gaza è diventata il rifugio per quasi un milione di sfollati palestinesi, spinti a sud dalla guerra.

“Passaggi sicuri per i civili”

L’esercito israeliano fornirà “passaggi sicuri per la popolazione civile” prima dell’avvio dell’operazione militare a Rafah, ha aggiunto Netanyahu in un’intervista all’ABC News nelle quale ha respinto i timori della comunità internazionale “di una catastrofe”, vista la presenza di centinaia di migliaia di sfollati palestinesi nella zona. “Garantiremo – ha spiegato – un passaggio sicuro alla popolazione civile in modo che possa andarsene. Stiamo elaborando un piano dettagliato per farlo. Su questo non siamo sprezzanti”.

Fonte: Ansa

redazione

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