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NOTTE DI SCONTRI A CHARLOTTE: GRAVISSIMO UN UOMO

Non si fermano le violenze a Charlotte (nel North Carolina), dove martedì 20 settembre un cittadino afroamericano è stato ucciso dalla polizia. Tantissimi manifestanti sono scesi nella notte in piazza per protestare contro le forze dell’ordine.

Stato d’emergenza

Una situazione bollente che ha costretto il governatore a dichiarare lo stato d’emergenza con l’arrivo degli uomini della Guardia Nazionale per affiancare gli agenti. La tensione è salita alle stelle nel centro cittadino quando uno o più colpi di arma da fuoco hanno colpito una persona lasciandola a terra in una pozza di sangue. In un primo momento, dopo alcune indiscrezioni dei media locali, la polizia e le autorità cittadine avevano confermato il decesso. Poi la rettifica: l’uomo, non ancora identificato, versa in gravi condizioni in ospedale – si legge in un tweet del municipio – tenuto in vita artificialmente. Per scongiurare il peggio gli uffici del sindaco hanno subito spiegato che a sparare è stato un civile non ancora identificato: “Nessun colpo di arma da fuoco e’ stato esploso dalla polizia”.

Gravi condizioni

Le cause dell’episodio sono ancora tutte da chiarire, così come l’identità dei protagonisti. Ma ciò che è successo ha rischiato di far degenerare la situazione. I momenti peggiori si sono infatti verificati quando i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone di poliziotti in tenuta anti-sommossa per entrare nella lobby dell’hotel dove sono state prestate le prime cure all’uomo ferito. A quel punto è partito un fitto lancio di lacrimogeni e granate stordenti da parte degli agenti, per tentare di disperdere la folla, con alcuni manifestanti che hanno risposto con lancio di pietre e di bottiglie. Almeno un agente è rimasto ferito e trasportato in ospedale. La sera prima erano stati 16 i poliziotti feriti.

Vandali

Alcuni vandali mischiati tra chi manifestava pacificamente hanno danneggiato numerose automobili, infranto parecchie vetrine e devastato alcuni negozi, tra cui lo store degli Hornets, la squadra di basket di Charlotte che gioca nella Nba. Due impiegati dell’Hyatt Hotel sarebbero stati aggrediti da un gruppo di persone che voleva entrare nell’albergo. Almeno una decina gli arresti. “Questo non e’ quello che noi siamo”, ha commentato il sindaco della città Jennifer Roberts. Mentre il governatore della North Carolina, Pat McCrory, ha definito “intollerabili le violenze”.

Altre violenze

Intanto i due afroamericani uccisi in due giorni dalla polizia di Charlotte e di Tulsa, in Oklahoma, rischiano di allargare ancora una volta la protesta in altre città americane e in tutto il paese. A New York in centinaia hanno sfilato lungo la Broadway e la Fifth Avenue per denunciare i metodi brutali degli agenti e chiedere giustizia per le ripetute violenze sui neri.

Francesco Volpi

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