“Le prospettive per l’economia italiana restano decisamente positive“, scrive l’Istat nella sua Nota mensile di luglio 2021.
Tra aprile e giugno, la crescita del Pil si è accompagnata a una significativa ripresa della domanda di lavoro da parte delle imprese.
A luglio, l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha confermato il processo di miglioramento avviatosi nei mesi precedenti con segnali positivi per quasi tutte le componenti.
Nel suo documento, l’Istituto nazionale di statistica, riporta che nel secondo trimestre il Pil del nostro Paese “è cresciuto, in base alla stima preliminare, del 2,7% in termini congiunturali”, registrando “un dinamismo più accentuato di quello degli altri principali paesi europei”.
L’indice della produzione industriale torna a crescere, segnando un +1%.
Nel mese di luglio, scrive ancora Istat, si è registrato inoltre “un deciso incremento” dell’indice di fiducia delle imprese. Il settore dei servizi ha addirittura superato i livelli pre-crisi, mentre più contenuto quello del settore manifatturiero.
“Dal lato delle famiglie si registrano diffusi segnali positivi che interessano l’andamento del mercato del lavoro e la fiducia”, documenta Istat nella sua nota mensile di luglio.
Sale il tasso di occupazione nel secondo trimestre, più 0,7% sul precedente, mentre scende al di sotto del 10% la disoccupazione e cala anche l’inattività. “Il tasso destagionalizzato di posti vacanti ha segnato decisi rialzi nell’industria (+0,2 punti percentuali rispetto al primo trimestre) e nei servizi”. “Per entrambi i raggruppamenti i valori dell’indice sono superiori a quelli pre-crisi”, spiega il documento.
Nel secondo trimestre 2021, riporta Istat, sono cresciuti gli acquisti di beni non alimentari, che hanno fatto registrare un +4,8% nel confronto con il precedente, “particolarmente condizionati dalle misure di fermo amministrativo messe in atto durante l’emergenza sanitaria”.
L’indice dei prezzi al consumo per la collettività, a luglio, seconde stime preliminari, ha segnato un incremento tendenziale dell’1,8%, in “decisa accelerazione rispetto alla media del secondo trimestre”, all’1,2%.
Sempre a luglio, sono cresciuti in modo robusto i prezzi dei beni energetici (+16,9%) di quelli regolamentati (+29%). In aumento anche quelli delle componenti degli alimentari lavorati e dei servizi.
Registra un aumento anche l’inflazione di fondo, nell’accezione che esclude gli energetici e gli alimentari freschi: variazione del +0,6% rispetto a giugno.
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