Primo piano

Mosca aumenta le armi: vertice straordinario della Nato

Gli alleati della Russia aumentano le forniture di armi. Iran e Corea del Nord accrescono l’arsenale di Mosca e fanno pendere la bilancia della guerra nuovamente dalla parte di Putin. Kiev conferma le difficoltà, precisando però di “non avere un piano B”. E la Nato prova a correre ai ripari, convocando un vertice straordinario per il prossimo 10 gennaio, indetto dal segretario generale Jens Stoltenberg in persona.

Nato, riunione sul conflitto ucraino

Le truppe russe avanzano nel Donetsk, potendo contare anche sui missili di Pyongyang e presto su quelli di Teheran, mentre Kiev rilancia l’allarme e avverte che non c’è altro piano che non sia quello di ricevere altri aiuti militari dai Paesi Nato, soprattutto la contraerea e quindi i missili.

E l’Alleanza atlantica, anche alla luce dei nuovi sviluppi, convoca una riunione straordinaria il 10 gennaio, e si muove per acquistare missili Patriot destinati a rafforzare le difese aeree di alcuni Paesi della Nato.

Il punto di Mosca

Mosca, ha messo in guardia lo Stato maggiore ucraino nel consueto briefing giornaliero, “ha guadagnato terreno vicino a Bohdanivka e Andriivka, nella regione di Donetsk. I combattimenti continuano anche in direzione di Avdiyiv, le nostre truppe stanno trattenendo il nemico che vuole circondare Avdiivka”. “I nostri soldati mantengono saldamente la difesa, infliggendo perdite significative agli invasori”. Le forze ucraine hanno lanciato diversi missili contro la Crimea “colpendo un posto di comando vicino Sebastopoli”, mentre secondo Mosca le difese aeree russe hanno abbattuto dieci missili.

Missili da Iran e Corea del Nord

Ma la situazione rischia di peggiorare, visto che per rimpinguare gli arsenali, e proseguire con il diluvio di attacchi dal cielo, la Russia sarebbe in procinto di ricevere una dotazione di missili a corto raggio made in Iran. “Riteniamo che la Russia voglia acquistare missili dall’Iran”, ha ribadito il portavoce del consiglio alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. Poco prima, Il Wall Street Journal, citando funzionari americani, aveva rivelato che “a metà dicembre una delegazione russa ha visitato un’area di addestramento iraniana per osservare i missili balistici e le relative attrezzature esposte dalla Forza aerospaziale dei Pasdaran, compreso il missile Ababil a corto raggio”.

La consegna dei missili iraniani “potrebbe avvenire già questa primavera se l’acquisto dovesse procedere, ma i funzionari non credono che l’accordo sia stato completato”. Nel frattempo, la Casa Bianca conferma che Mosca ha già iniziato a ricevere lanciamissili e diverse dozzine di missili dalla Corea del Nord, a cui si aggiungono scorte di munizioni di artiglieria.

Kiev: “Nessun piano B”

In questa fase del conflitto non certo rassicurante per Kiev, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, alla domanda della Cnn su quale sia il “piano B” di Kiev per compensare la mancanza di armi che non può ottenere dai Paesi occidentali, ha risposto che “non abbiamo un ‘piano B’, confidiamo nel ‘piano A’, l’Ucraina lotterà sempre con le risorse a sua disposizione. Non è carità, è un investimento nella difesa della Nato, così come nella tutela della prosperità del popolo americano”.

Verso il vertice Nato

Anche di questo si parlerà al Consiglio Nato-Ucraina, che si riunirà il 10 gennaio per discutere della situazione sul terreno. La Nato ha precisato che la convocazione straordinaria è stata decisa dal segretario generale Jens Stoltenberg su richiesta di Kiev dopo i molteplici attacchi con missili e droni delle forze russe. In questo quadro, appesantito dalle forniture iraniane e nordcoreane a Mosca, l’Alleanza coadiuverà una coalizione di Paesi alleati per comprare fino a 1.000 missili Patriot, una commessa da 5,5 miliardi di dollari. Saranno destinati a Germania, Olanda, Romania e Spagna.

Fonte: Ansa

redazione

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