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F1, pazza Monza: il trionfo di Gasly, francese innamorato di Milano

Non vince l’Italia a Monza, ma un’italiana sì. L’Alpha Tauri, ex ToroRosso e con sede a Faenza, che porta un po’ di tricolore su un podio al quale la Ferrari avrebbe dovuto e potuto ambire. Le condizioni non ci sono state fin dall’inizio. Vettel e Leclerc fuori dai giochi quasi subito (col monegasco vittima di un incidente, fortunatamente senza conseguenze) e Lewis Hamilton costretto a giocarsi la settima posizione dopo una penalità (attribuita anche a Giovinazzi) per un rientro ai box con pit lane chiusa. Circostanze impreviste che hanno reso il weekend di Monza al gusto del miele per Pierre Gasly, francese impiantato a Milano e vincitore sul circuito che, dalla città meneghina, dista appena qualche chilometro.

Tunnel Ferrari

Succede di tutto durante il Gp d’Italia, che spodesta la Ferrari da prima forza di casa e lascia il posto a un’Alpha Tauri che rende il podio finale (grazie anche al secondo e terzo posto di Sainz e Stroll) un’inedito assoluto. Togliendo, peraltro, la soddisfazione a Hamilton di imporsi a mani basse sulla pista tricolore. Cosa che, probabilmente, si sarebbe verificata se l’inglese non fosse incappato nello svarione che gli ha di fatto strappato la gara dalle mani. Buio pesto invece per la Ferrari: Vettel out all’ottavo giro, dopo un incendio ai freni che lo manda dritto alla prima variante e fuori dal Gp; Leclerc (che qui vinse lo scorso anno) esce alla parabolica, a più di 200 all’ora, schiantandosi contro le protezioni esterne dopo una buona rimonta fino al 4° posto. Un naufragio che scaraventa il Cavallino al sesto posto nel Mondiale costruttori.

Super Gasly

Il vincitore, Gasly, è un vincitore vero. Relativa fortuna (la safety in pista per sopperire al parcheggio rischioso di Magnussen, che manda fuori giri un Hamilton fin lì dominatore) ma sagacia tattica nel piazzare la sosta in modo da evitare la safety car e nel gestire in modo ottimale la prima piazza ritrovatasi fra le mani al giro 21. Tiene ben anche il rientro di Sainz, gestito alla grande complici anche le poche tornate alla fine. E furbo nell’approfittare del weekend no di Max Verstappen (fuori con la sua Red Bull) e di Valterri Bottas, quinto e mai in gara. Una bella soddisfazione per un francese alla guida di un’italiana e innamorato di Milano.

DM

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