Mentre l’Italia tenta la ripartenza, cercando di assolvere al meglio le direttive per la Fase 2, a Lampedusa torna a salire l’allerta sugli sbarchi. Altri due arrivi nella notte, due barconi rispettivamente con 72 e 64 persone, accolte nell’hot spot isolano, già in condizioni di criticità per il sovraffollamento. Sbarchi che vanno ad aggiungersi ad altri due avvenuti nelle scorse ore, portando a quattro il conteggio a quattro nell’arco di una giornata circa. Al momento, gli ultimi 136 migranti approdati a Lampedusa si trovano sul molo Favaloro, dove sono state allestite le tende per il pre-triage, dove svolgere gli accertamenti relativi all’emergenza coronavirus. Una situazione che, a ogni modo, non potrà durare a lungo: il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, ha già inoltrato richiesta al governatore della Sicilia, Nello Musumeci, di una nave sulla quale trasferire i migranti.
Il rapido riempimento dell’hot spot, così come i nuovi approdi, corrisponde a una crescita del timore di una nuova situazione di emergenza per l’isola. E, assieme al sindaco Martello, è lo stesso governatore siciliano Musumeci a suonare l’allarme: “Lampedusa vive una condizione di seria preoccupazione – dice il presidente della Regione – non è possibile che i natanti con i migranti debbano potere arrivare sull’isola e sbarcare quei poveri fratelli quando l’hotspot è assolutamente stracolmo”. E ancora: “Abbiamo chiesto più volte che si utilizzasse una nave ormeggiata in modo da potere fare su questa la quarantena, e non sulla terraferma. Non ci vuole molto… La Sicilia ha già tantissimi problemi, e il governo non può assolutamente scaricare questo dramma sul sistema sanitario e sociale regionale, alimentando una forte tensione tra i cittadini alimentando la paura di una nuova diffusione del contagio del coronavirus”.
Al momento, assieme ai 136 nel pre-triage, vi sono altri 118 migranti in quarantena nell’hot spot, praticamente già al completo. Inoltre, un altro intervento di soccorso è stato effettuato in zona del Sar maltese, dove un mercantile ha preso a bordo 60 persone, fra le quali molte donne e bambini. Da definire, infine, la situazione dei 150 migranti imbarcati sulla Alan Kurdi e l’Aita Mari, i quali hanno terminato il periodo di quarantena e sono ora in attesa di conoscere la propria destinazione in un centro di accoglienza.
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