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Mariupol, l’acciaieria Azovstal sotto il controllo dei russi

L’ottantaseiesimo giorno di guerra in Ucraina, mentre il conflitto continua nell’est del Paese, con tre vittime in un raid russo a Severodonetsk, nel Lugansk, sarà ricordato come il giorno in cui le forze armate russe hanno preso il controllo dello stabilimento dell’acciaieria Azovstal di Mariupol, dopo un lungo assedio.

L’annuncio

L’acciaieria Azovstal di Mariupol è totalmente sotto il controllo delle forze armate russe,  afferma il Ministero della Difesa di Mosca, citato dall’agenzia di stampa russa Tass, pubblicando anche il video della resa degli ultimi difensori ucraini. Il video mostra soldati russi che ispezionano effetti personali e borsoni degli ultimi difensori dell’acciaieria, tra cui membri del battaglione Azov. I prigionieri vengono inoltre perquisiti e costretti a spogliarsi per mostrare i propri tatuaggi, tra cui alcuni raffiguranti croci celtiche o la doppia S Il ministro della Difesa russo Seghei Shoigu, rende noto il suo dicastero, citato sempre da Tass, ha comunicato al presidente Vladimir Putin “la fine dell’operazione e la completa liberazione dell’acciaieria Azovstal di Mariupol dai militanti ucraini”.

I combattenti ucraini

“L’ultimo gruppo di 531 militanti dell’Azovstal a Mariupol si è arreso oggi”: lo ha riferito il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov annunciando la presa dell’acciaieria, riporta la Tass. Un totale di 2.439 combattenti ucraini si sono arresi e hanno lasciato l’Azovstal di Mariupol, ha riferito il ministero della Difesa russo, citato dall’agenzia russa.

Teatro Mariupol

I russi hanno completato la rimozione delle macerie del teatro di Mariupol bombardato a marzo, portando via i corpi di centinaia di civili, ha affermato il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko, citato dall’agenzia stampa ucraina Unian. “Ora non sapremo mai quanti civili di Mariupol siano stati effettivamente uccisi dal bombardamento russo al Teatro d’arte drammatica. “I morti sono stati sepolti in una fossa comune a Mangush”, ha detto Andryushchenko, affermando che “è difficile immaginare un crimine di guerra e contro l’umanità più grande”.

Severodonetsk

A Severodonetsk, nella regione di Lugansk, i russi hanno aperto il fuoco su una scuola dove si nascondevano centinaia di persone e almeno tre residenti sono stati uccisi, ha riferisce il capo dell’amministrazione militare regionale Sergiy Gaidai su Telegram. Al mattino i russi “hanno sparato con l’artiglieria alla scuola di Severodonetsk, dove le persone si nascondevano. Più di 200 persone, molti bambini. Tre adulti sono morti sul colpo”, afferma Gaidai, precisando che la polizia della regione di Lugansk sta attualmente cercando di trasportare le persone in un altro rifugio.

Notizia in aggiornamento

Lorenzo Cipolla

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