Primo piano

Juve e Inter: tanto rumore per nulla

Cambia nulla in testa alla classifica. In vetta c’è sempre l’Inter che guida a +2 sulla Juventus che ha provato a ribaltare la storia di questo avvio di campionato nello scontro diretto, ma allo Stadium, è finita 1-1. Bellissimo primo tempo, ripresa meno incisiva. Sblocca Vlahovic, la riprende Lautaro. Juve-Inter è tutta qui, nelle giocate dei due bomber.

Formazioni

Atteggiamento tattico speculare, con entrambi i tecnici che si affidano al 3-5-2. Allegri lancia dal primo minuto Nicolussi Caviglia in cabina di regia, con ai lati McKennie e Rabiot, esterni Cambiaso e Kostic. Vlahovic e Chiesa di punta. Dietro Gatti, Bremer e Rugani davanti a Szczesny. Dal canto suo Inzaghi schiera la migliore Inter possibile, con Thuram e Lautaro di punta. In mezzo Barella, Mkhitaryan e Calhanoglu, Dumfries e Dimarco esterni. Dietro Darmian, De Vrij e Acerbi davanti a Sommer.

Botta e risposta

Un primo tempo da paura, con Juve e Inter che non se le mandano a dire e giocano una partita di altissimo livello, dove a brillare sono gli attaccanti. Juve che parte dedisa, Inter che mantiene la barra dritta. Bianconeri aggressivi, giocano alti e mettono in difficoltà i nerazzurri. Ci prova subito Chiesa, alto di poco un rigore in movimento. L’Inter prende campo con il passare dei minuti e la prima occasione capita a Calhanoglu, gran destro, fuori di poco. La Juve è più caparbia, soprattutto brava sulle seconde palle. E arriva il gol grazie ad una giocata di Vlahovic che ruba palla a Dumfries e innesca Chiesa che sfonda a sinistra e mette in mezzo a rimorchio per il serbo che al volo la tocca e infila Sommer sul primo palo.  Ma l’euforia per il vantaggio dura un attimo, il tempo necessario a Lautaro per approfittare della leggerezza di Gatti per incrociare sul palo più lontano: 1-1.

Equilibrio in campo

Parte meglio l’Inter nella ripresa, buon possesso, Thuram però calcia male da buona posizione. L’Inter tiene il campo, Juve che aspetta. Entra Cuadrado, l’ex, ed è subissato dai fischi. Arrivano i cambi, da una parte e dall’altra, ma non spostano gli equilibri. Partita adesso tattica che nessuno vuole perdere. E così è: quattro di recupero, che cambiano nulla. Finisce 1-1. Tanto rumore per nulla. L’Inter resta in testa a +2 sulla Juve, mentre accorciano Milan e Napoli. Campionato bellissimo.

Milan e Napoli non deludono, crolla la Lazio, vola la Roma

La tredicesima giornata di campionato, regala altre perle. Comincia il Napoli del neo tecnico Walter Mazzarri che alla prima colpisce di giustezza andando a prendersi i tre punti sul difficile campo dell’Atalanta (2-1 grazie ai gol di Kvaratskhelia ed Elmas) e rifinisce il Milan che a San Siro doma di misura la Fiorentina grazie al rigore trasformato da Theo Hernandez. In mezzo il clamoroso tonfo della Lazio che a Salerno, in casa del fanalino di coda Salernitana, non sa gestire il vantaggio firmato su rigore dal solito Immobile, finendo ribaltata dai gol di Kastanos e dell’ex Candreva che regalano la prima vittoria ai campani di Pippo Inzaghi ed un pesante passo falso per i capitolini. Si ride invece sull’altra sponda del Tevere, dove la Roma travolge l’Udinese, oltre lo stesso risultato finale (3-1) determinato dai gol di Mancini, Dybala ed El Shaarawy. In classifica Milan secondo a quota 26, Napoli 24, la Roma sale al quinto posto con 21 punti, scavalcando Atalanta e Fiorentina. Il Frosinone vince in pieno recupero contro il Genoa allo Stirpe e scavalca al decimo la stessa Lazio. Pirotecnico 4-3 del Sassuolo ad Empoli, mentre Cagliari-Monza finisce sull’1-1. Domani si chiude con Verona-Lecce e Bologna-Torino.

Massimo Ciccognani

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