Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha incontrato alla Knesset alcuni rappresentanti delle famiglie degli ostaggi rapiti da Hamas, parlando di “una proposta” in proposito, senza tuttavia dare ulteriori spiegazioni. In mattinata, un gruppo di familiari degli ostaggi aveva fatto irruzione nel Parlamento, contestando la scarsa azione per la loro liberazione. Non è la prima contestazione, sul tema, contro il governo Netanyahu.
Benjamin Netanyahu ha annunciato che Israele “ha una proposta sugli ostaggi”. Il premier israeliano tuttavia ha spiegato di “non poter dire altro”. Il premier – che ha incontrato alla Knesset alcuni rappresentanti delle famiglie degli ostaggi – ha aggiunto che “contrariamente a quanto è sostenuto non c’è una proposta sincera da parte di Hamas”. “Voglio dirlo – ha aggiunto – nella maniera più esplicita, anche perché ci sono molte notizie non corrette che di sicuro vi causano dolore”.
Un gruppo di familiari degli ostaggi israeliani a Gaza ha fatto irruzione questa mattina nella commissione finanze della Knesset chiedendo interventi urgenti per il rilascio dei rapiti dalla Striscia. Il gruppo fa parte della protesta che da ieri sera si sta svolgendo nei pressi della residenza a Gerusalemme di Netanyahu, del quale contestano la scarsa azione per riportare a casa gli ostaggi “prima che sia troppo tardi”. Il gruppo dei manifestanti è stato allontanato dalla commissione che tuttavia ha sospeso i suoi lavori.
Tensione elevata oggi a Khan Yunis (nel sud della Striscia di Gaza) mentre le forze israeliane avanzano gradualmente verso ovest, in direzione del mare, e verso sud, in direzione di Rafah. Secondo la radio militare, l’esercito israeliano ha circondato l’ospedale Nasser e sta completando l’isolamento del centro della città. Le truppe hanno inoltre raggiunto la università al-Aqsa e sono adesso ad un chilometro dall’area umanitaria di Moassi, in prossimità del mare, dove si trovano centinaia di migliaia di sfollati.
L’esercito israeliano ha stretto d’assedio l’edificio centrale della Mezzaluna Rossa a Khan Yunis (a sud di Gaza) e ha di fatto paralizzato tutte le sue attività, incluse quelle della unità di ambulanze. Lo ha reso noto la Mezzaluna Rossa, secondo cui carri armati circondano l’edificio e tiratori scelti sono appostati sui tetti di edifici vicini. Fonti locali aggiungono che nelle immediate vicinanze dell’edificio (alto otto piani) ci sono migliaia di sfollati, che non possono più spostarsi in alcuna direzione. Le fonti aggiungono che nelle strade vicine ci sono corpi di persone, ma questa informazione non ha ancora avuto conferma.
Fonte: Ansa
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