L’audizione del presidente dell’Inps Tridico in commissione alla Camera ed il via libera della piattaforma Rousseau alla ricandidatura di Virginia Raggi a Sindaco di Roma, sono le due notizie che scaldano il dibattito politico alla vigilia di Ferragosto.
Se l’anno scorso era stata la crisi di governo scatenata dal Salvini con le esternazioni al Papeete a movimentare la politica agostana, quest’anno ci pensano le polemiche sul bonus di 600 euro percepito da alcuni deputati ed il dibattito sul doppio mandato in casa 5 Stelle ad impedire ai politici di riposare.
Oggi in videoconferenza con Montecitorio, il numero uno dell’Inps ha difeso l’Istituto dalle critiche arrivate dall’opposizione per la gestione delle risorse e dei bonus legati alla emergenza Covid. Abbiamo erogato subito, ha detto in sostanza Tridico, riservandoci il controllo in una seconda fase. In pratica l’Inps ha erogato seicento euro a quattro milioni di richiedenti in appena quindici giorni, ed è questa la ragione per la quale i controlli sui beneficiari si stanno svolgendo adesso.
I Cinquestelle hanno difeso l’operato del presidente dell’Inps e chiedono trasparenza sui nomi di tutti i politici coinvolti. Un invito ad andare avanti è arrivato dal segretario del PD Zingaretti pur nella necessità di censurare i cosiddetti “furbetti“. Da Italia Viva la richiesta a Tridico di assicurare imparzialità ed efficienza all’ente che presiede.
Dure invece le critiche dell’opposizione. Forza Italia chiede le dimissioni di Tridico. Non solo lui, ma anche Conte deve dimettersi, rincara la dose Giorgia Meloni. E la Lega attacca la norma che non metteva un tetto alla possibilità di chiedere un bonus.
Mentre infuria ancora il dibattito sul bonus Covid per le partite Iva, i militanti del movimento 5 Stelle hanno votato sì alla istituzione del cosiddetto “mandato zero” che introduce una deroga al tetto dei due mandati agli amministratori locali e di fatto consente a Virginia Raggi e a Chiara Appendino di ricandidarsi rispettivamente alla guida di Roma e Torino dove si voterà nella primavera del 2021. Ha prevalso il si anche al secondo quesito, quello in cui il Movimento chiede ai militanti il via libera ad alleanze con altri partiti che potrebbero tradursi in accordi elettorali con il Partito Democratico. Se ne riparlerà, dicevamo, nella campagna elettorale di inizio 2021.
Prima però c’e’ da affrontare un’altra campagna elettorale, partita per ora in sordina: quella per l’election day del 20 e 21 settembre. Si voterà per il referendum costituzionale che dovrà decidere sul taglio del numero dei parlamentari e per il rinnovo del Consiglio Regionale in sette importanti regioni italiane.
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